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Padre Stanislao Loffreda, frate dell’ordine francescano dei frati minori e della custodia francescana di Terra Santa, archeologo e biblista, riceverà un encomio per la scoperta della casa di San Pietro a Cafarnao.

Il riconoscimento si inquadra nell’ambito del Premio San Giacomo della Marca istituito 22 anni fa dal circolo culturale Guardiamo al futuro di Sarnano, in collaborazione con l’Università di Macerata, l’Università di Camerino e i Comuni di Sarnano e Monteprandone.

Quest’anno il tema scelto per il premio era l’archeologia. Tra le motivazioni dell’encomio si legge ” Illustre figlio della terra marchigiana, il
riconoscimento per la capacità di aver coniugato una scelta di vita semplice e modesta in ossequio delle regole francescane con la vivacità intellettuale e l’alto livello raggiunto nel campo dell’archeologia biblica, con importanti scoperte nei luoghi della Terra Santa, culla del Cristianesimo”.

La cerimonia avrà luogo domenica 16 febbraio, al termine della Santa Messa delle 11:30, presso il Santuario di San Giacomo della Marca.

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Padre Stanislao Loffreda, chi è

Stanislao Loffreda nasce a Monteprandone e, dopo l’ordinazione sacerdotale nel 1956, si trasferisce per gli studi superiori al Pontificio Ateneo Antoniano a Roma. Consegue il dottorato in archeologia all’Oriental Institute della Chicago University e insegna archeologia biblica allo Studio Biblico Francescano di Gerusalemme, del quale è ora professore emerito.

Specialista nel campo della ceramica palestinese dal I al XI secolo, terminati gli studi a Gerusalemme rimane in Terra Santa. Sia in squadra che come responsabile, conduce scavi dal 1962 al 1968 in Medio Oriente, a Betlemme, in Iran, in Siria e a Cafarnao.

Ha pubblicato numerosi libri e articoli su riviste specializzate, alternando testi scientifici a divertenti pubblicazioni dialettali, da lui stesso illustrate, su usi e tradizioni della sua amata Monteprandone. 

Padre Stanislao Loffreda, la scoperta

Cafàrnao era un antico villaggio di pescatori della Galilea, situato sulle rive nord-occidentali del lago di Tiberiade, in Israele. Secondo la tradizione, qui Gesù iniziò il suo ministero, vivendo, assieme ai suoi discepoli, nella casa di Pietro.

Nel 1968 padre Virgilio Canio Corbo e padre Stanislao Loffreda hanno fatto una scoperta sorprendente: avevano iniziato a lavorare su una chiesa bizantina a Cafarnao e, sepolta sotto i resti dell’edificio, hanno trovato una piccola casa risalente alla fine del I secolo a.C.

Una prova importante è stato il ritrovamento di graffiti e oltre un centinaio di iscrizioni in più lingue che fanno riferimento a Pietro e spesso, alternate alle parole, immagini di croci o barche. Sono presenti anche graffiti di pellegrini che attestano una venerazione per questo luogo, avvalorando così la tesi sulla autenticità della casa di Pietro. La scoperta degli archeologi francescani e il risultato dei reperti archeologici hanno dato la prova che la casa ritrovata era la prima chiesa cattolica dove San Pietro avrebbe celebrato la prima Messa e dove con Gesù avrebbe vissuto duemila anni fa.

Nell’edizione aggiornata del 2018 della guida ai santuari della terra santa intitolata Sulle orme di Gesù, edita dalla Fondazione Terra Santa, viene riportato ufficialmente che gli scavi ripresi nel 1968 e terminati nel 1992 vennero effettuati ad opera dei francescani Corbo e Loffreda e portarono al ritrovamento della casa di San Pietro.

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