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Ascoli Piceno, la città si spopola sempre più. Il numero degli abitanti, infatti, scende sotto i 48 mila, cifra al di sotto della quale la città non si attestava dagli anni Cinquanta, superando San Benedetto del Tronto per poco più di 600 unità.

Storicamente, l’anno in cui la città vide il maggior numero di residenti fu il 1971, quando l’anagrafe cittadina registrò le 55.217 unità; dopo questo picco, i residenti ascolani iniziarono lentamente – e inesorabilmente – a diminuire. Il colpo di grazia viene inferto dal terremoto del 2016, che ha causato molte inagibilità, specie nel centro storico, facendo scendere gli abitanti registrati sotto i 50 mila. Da più di tre anni a questa parte, il processo di decrescita non si è mai arrestato: si calcola che gli abitanti diminuiscano di circa 500 unità annue a partire dal periodo del sisma.

Ascoli Piceno, la situazione demografica

Ad oggi, i residenti ascolani sono 47.851, con una differenza rispetto a San Benedetto di sole 613 unità. Tale dato è emerso da un’analisi dell’Istat effettuata alla fine dello scorso anno e confermata dall’ufficio anagrafe del Comune di Ascoli Piceno: in pochi mesi, la perdita è stata di circa 150 residenti, portando il numero di abitanti della Città delle Cento Torri al minimo storico rispetto agli ultimi 50 anni.

Agli inizi degli anni Sessanta, con il boom economico e l’apertura di fabbriche nella zona industriale di Campolungo e nella vallata, la popolazione sambenedettese era pari a 32 mila unità, mentre gli ascolani erano più di 50 mila, con una differenza di 20 mila residenti trai due nuclei abitativi. Oggi tale differenza si è assottigliata enormemente, e, a meno che non ci sia un’inversione di tendenza, si prevede che ben presto San Benedetto supererà Ascoli per numero di abitanti.

In più, rispetto al 2019, anche gli stranieri sono in calo.

Ascoli Piceno, il calo delle nascite

A diminuire non è solo il numero degli abitanti: sono in forte calo anche le nascite, con una media di 25 nati in meno ogni anno.

Il calo, demografico e di nascite, è causato da diversi fattori: in primis, dall’andamento sostanzialmente negativo dell’economia, che porta a un clima di sfiducia generale e instaura una dinamica in cui le famiglie formate sono sempre meno, anche perché tante coppie decidono di stabilirsi autonomamente in età avanzata e fare figli altrove, magari in zone limitrofe ma meno care in fatto di abitazioni e di condizioni di vita generali.

Non appaiono massicci esodi verso l’estero, anche se una fetta di giovani in età lavorativa è interessata da questo fenomeno. A spiccare sono le emigrazioni abitative, specie a partire dal 2017, anno che ha comportato l’abbandono forzato di numerose abitazioni a causa delle inagibilità.

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