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Coronavirus Marche, dopo l’accoglimento da parte del Tar Marche dell’istanza del Governo e la sospensione dell’ordinanza regionale che blindava la regione fino al 4 marzo, arriva la seconda ordinanza del presidente Luca Ceriscioli che conferma la chiusura fino alle 24 di sabato 29 febbraio.

Prima della sospensione da parte del Tar, la Regione aveva diffuso una nota esplicativa, valida ancora anche se solo fino a domani.

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Coronavirus Marche, il criterio seguito per le chiusure

Il criterio cardine su cui è costituita l’ordinanza è quello di evitare l’affollamento, che possa derivare da attività di qualsiasi genere e natura: “Devono intendersi sospese quelle manifestazioni e iniziative che, comportando l’afflusso di pubblico, esulano dall’ordinaria attività delle comunità locali determinando significative concentrazioni di persone in luoghi pubblici” troviamo scritto nella nota esplicativa della Regione.

Vediamo, allora, nel dettaglio, quali sono le attività consentite e quali no.

Scuole e corsi

I servizi educativi di ogni ordine e grado sono sospesi, dalla scuola dell’infanzia all’università. Chiusi anche asili nido e scuole materne private, ma è consentito lo svolgimento di attività didattiche a distanza e di quelle relative all’esercizio di professioni sanitarie (tirocini compresi). Non sono sospese, invece, le attività che attengono all’ordinario svolgimento della pratica corsistica e amatoriale (centri sportivi, centri linguistici, scuole musicale, scuole guida, palestre pubbliche e private, piscine pubbliche e private).

Sospese tutte le gite scolastiche e i viaggi di istruzione almeno fino al 15 marzo per decreto della presidenza del Consiglio dei Ministri.

Le funzioni religiose

I Vescovi delle Marche rendono noto che le chiese rimarranno aperte al culto e alla preghiera individuale, anche se sono sospese le celebrazioni eucaristiche feriali e festive, come le benedizioni pasquali; ad essere interrotti sono anche i servizi aperti al pubblico della Caritas Diocesana e della Caritas Parrocchiale, gli incontri di catechismo, dei gruppi parrocchiali e di qualsiasi attività che si svolge negli oratori. L’acqua benedetta per qualche giorno non sarà presente nelle acquasantiere e nelle messa (private) non ci si scambieranno segni di pace e l’ostia verrà ricevuta sulla mano. Per i funerali, si suggerisce di limitarsi al rito civile (senza messa quindi) e solo con i parenti stretti. Non c’è alcuna precisazione riguardante i matrimoni poiché le nozze in chiesa in periodo di Quaresima raramente vengono celebrate. 

Le celebrazioni civili di matrimoni ed esequie non sono sospese.

I mercati e le attività all’aperto

I mercati rionali e comunali ordinari e programmati sono consentiti, ma non le sagre e fiere/mercati straordinari.

Devono restare momentaneamente chiusi anche luna park ed attrazioni simili, così come sono sospesi concerti ed eventi sportivi straordinari che prevedano la presenza di pubblico (campionati, tornei, competizioni); sono ammesse, dunque, partite a porte chiuse.

Lo sport

Gli impianti sportivi di vario tipo (palestre, piscine, centri sportivi, campi da gioco) restano aperti e possono svolgere le loro attività a porte chiuse, senza quindi aggregazione di pubblico, o comunque senza comportare straordinaria concentrazione di persone.

Le attività economiche

Sono escluse dalla sospensione le attività economiche, agricole, produttive, commerciali, di servizio e ricettive, comprese mense e pubblici esercizi, attività corsistiche aziendali laddove non comportino significativa concentrazione di persone.

Guide turistiche, guide escursionistiche e accompagnatori turistici possono esercitare la loro attività ma con gruppi composti da massimo 10 persone.

I locali

Rappresentazioni teatrali, cinematografiche e musicali sono sospese; momentaneamente chiuse anche discoteche, sale da ballo e rinviati convegni, eventi, manifestazioni promozionali di qualsiasi tipo. Sono consentite, però, le attività musicali in locali dove queste ultime non rappresentino attività prevalente.

Nella sospensione non sono inclusi i centri di aggregazione sociale (come circoli ricreativi, centri sociali o giovanili, centri per anziani) per quel che riguarda lo svolgimento delle attività ordinarie.

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