Articolo
Testo articolo principale

Emergenza coronavirus, vediamo ora di capire dettagliatamente cosa si rischia se non si rispetta il decreto e si esce di casa senza motivo giustificato.

Come abbiamo visto, infatti, il nuovo decreto estende le restrizioni già in vigore per la Lombardia a tutta Italia, limitando fortemente gli spostamenti. Per poterci muovere, quindi, serve l’autocertificazione e anche un giustificato motivo.

Che succede, allora, se esco di casa senza motivo? 

Coronavirus, #iorestoacasa: cosa posso fare? Tutte le regole

Coronavirus, limitazioni agli spostamenti

Da oggi 10 marzo tutti gli spostamenti sono fortemente limitati ai soli casi di necessità e urgenze. Per chi violi le regole sono previste precise sanzioni, a seconda della gravità.

Ci si può muovere per andare a lavorare, per motivi di salute – come visite mediche o terapie – e per bisogni primari, quindi per andare a fare la spesa.

Chiunque si muova dovrà dimostrare di farlo per comprovati motivi, munendosi dell’apposita autocertificazione.

Tramite circolare indirizzata ai prefetti, il Viminale ha predisposto una serie di controlli oggi validi sull’intero territorio nazionale, indicando anche i criteri da seguire per chi violerà le norme del decreto.

Le sanzioni per chi non rispetta il divieto di spostamento

Le sanzioni vengono fissate dallo stesso decreto, che fa riferimento esplicito all’articolo 650 del codice penale:

“Chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall’Autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o d’ordine pubblico o d’igiene, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato [337, 338, 389, 509], con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a duecentosei euro“.

Dunque, chiunque esca di casa e violi deliberatamente i nuovi divieti sarà sanzionato con una multa di 206 euro o con l’arresto e la reclusione fino a tre mesi.

Naturalmente, qualora il fatto costituisca un reato più grave, possono configurarsi sanzioni anche più aspre, come ad esempio per resistenza a pubblico ufficiale, la reclusione da 6 mesi a 5 anni o per la violenza e la minaccia a un corpo politico, amministrativo o giudiziario, la pena può arrivare fino a 7 anni.

Sanzioni per chi viola la quarantena

“Un divieto assoluto, che non ammette eccezioni, è previsto per le persone sottoposte alla misura della quarantena o che sono risultate positive al virus” si legge nel decreto,

Chi si trova in quarantena non può allontanarsi da casa per nessun motivo, pena l’arresto immediato e il carcere.

In questo caso la violazione fa riferimento all’articolo 452 del codice penale, cioè quello che disciplina i reati contro la salute pubblica. La pena in questo caso può arrivare fino ai 12 anni di carcere.

Chi controlla gli spostamenti?

Sono stati disposti dei controlli che “avverranno lungo le linee di comunicazione e le grandi infrastrutture del sistema dei trasporti”.

Sarà poi “la polizia stradale procederà ad effettuare i controlli acquisendo le prescritte autodichiarazioni” sulle linee viarie principali, così come carabinieri e dalla polizia municipale sulla viabilità ordinaria.

Per il trasporto ferroviario, invece, sarà la polizia ferroviaria insieme al personale delle ferrovie dello Stato, le autorità sanitarie della Protezione Civile a controllare che i passeggeri si muovano per ragioni di necessità.

Queste autodichiarazioni potranno essere compilate anche “seduta stante attraverso la compilazione di moduli forniti dalle forze di polizia”.

Si effettueranno ulteriori controlli sulla loro veridicità. Per chi sarà sorpreso a dichiarare il falso, la pena può arrivare fino ai 2 anni di reclusione. Lo stabilisce l’articolo 483 del codice penale, che regola la falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico: “Chiunque attesta falsamente al pubblico ufficiale, in un atto pubblico, fatti dei quali l’atto è destinato a provare la verità, è punito con la reclusione fino a due anni”.

TAG: , , , ,