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Con queste parole il Sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti  ha diffuso al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte,  una lettera per far presente  i problemi e le conseguenze per famiglie, imprese e attività commerciali che riguardano l’emergenza nel Piceno.

Emergenza nel Piceno, la lettera aperta del Sindaco di Ascoli a Conte

Il sindaco Marco Fioravanti ha inviato una lettera al Premier Conte, facendo presente l’importante situazione del nostro territorio e la necessità di adottare misure economiche, in relazione all’emergenza Coronavirus, soprattutto per artigiani, imprese e attività commerciali che si trovano in gravi difficoltà.

“Non si può agire solo con le azioni dall’alto verso il basso senza dare gli strumenti per combattere in strada e anche per dare atto alle varie misure economiche. Misure economiche che reputo giuste e che io condivido, anzi ne chiederemo altre per almeno dieci giorni per poter dare la possibilità di ripartire”, ha spiegato il Sindaco.

Fioravanti nella lettera chiede  aiuti e sostegni per aiutare famiglie ed imprese ad affrontare l’impatto dell’emergenza, “ci sono persone che non stanno lavorando, quindi non guadagnano, ma devono continuare a pagare le tasse. Dobbiamo pensare che tanta gente sta rischiando di morire di fame. Il mio grido di dolore è quello  di interpretare e dare subito seguito a misure economiche di sussistenza e sopravvivenza e di interpretare anche il ruolo di noi sindaci. Figure che possono essere, oggi, un valore aggiunto al governo nazionale, fungendo da  sentinelle presenti nel territorio che possono fare anche da mediazione, nell’informazione e nella comunicazione e nel tenere quiete le città. Dobbiamo utilizzare questa tragedia come un’ opportunità di cambio del disegno istituzionale del nostro stato e dobbiamo pensare che la “colonna vertebrale e la rinascita da questa terza guerra mondiale”, può nascere proprio dai comuni, dai sindaci e dai territori!”.

Coronavirus ,neve ma anche il terremoto rimane uno dei tanti problemi che questi territori devono affrontare, Per questo, il Sindaco ha parlato anche con il Commissario Straordinario per la ricostruzione, Giovanni Legnini proprio in merito al  terremoto e al Decreto Conte che prevede la chiusura di tutti i cantieri.

“Il nuovo decreto prevede la sospensione di tutti i cantieri privati e pubblici del terremoto. Questo può portare ad un problema, in quanto già era un sistema  immobile, con questa decisione lo paralizziamo ufficialmente. Anche il Commissario conveniva con me e per questo stiamo vedendo se parlerà con il Ministro, per cercare di capire se sarà possibile far ripartire almeno questi cantieri, visto che ad oggi sono bloccati”.

Ecco la lettera aperta indirizzata al Presidente Conte:

Ecco il testo della lettera aperta:

Egregio Presidente,

Le scrivo come sindaco e massimo rappresentante di un capoluogo forse piccolo per superficie e numero di abitanti, ma certamente grande per la sua storia, la sua straordinaria bellezza e l’immenso cuore dei suoi cittadini.Le scrivo a nome di una comunità che si è purtroppo sentita abbandonata già una volta, all’indomani di quel drammatico terremoto che ha colpito il Centro Italia e che ha distrutto la vita e devastato i sogni di centinaia e centinaia di persone. Le scrivo per chiedere un vero aiuto. Perché non possiamo ancora una volta affidarci solo al fiero spirito del nostro popolo. Non possiamo ancora una volta affidarci solo a quella straordinaria capacità di rialzarsi, ogni volta più forti, dinanzi alle avversità. Non possiamo ancora una volta affidarci solo agli aiuti economici, alla vicinanza e alla solidarietà di soggetti privati.Le scrivo perché questa volta il Governo deve necessariamente scendere in campo. E deve farlo davvero, con una forza e una misura straordinaria. Perché straordinaria è la situazione che sta purtroppo vivendo la nostra città, la nostra regione e tutto il nostro Paese.La grandezza di una Nazione si evidenzia nei momenti di difficoltà. E nel coraggio di compiere scelte che comportano anche grandi sacrifici, nell’unico interesse della salute e della tutela di tutti i cittadini.Non è più possibile procedere attraverso misure limitative che, seppur certamente necessarie, non sono ancora sufficienti per sconfiggere l’avversario che abbiamo dinanzi. Non possiamo più prolungare l’agonia del nostro Paese, gravando ancor di più su imprese, lavoratori, famiglie e sull’intero tessuto sociale ed economico della nostra Nazione. È indispensabile compiere un ulteriore passo e bloccare la “macchina Italia” per il tempo strettamente necessario a porre definitivamente fine a questa emergenza. Anteponendo a ogni cosa la salute dei nostri cittadini.Oggi stiamo combattendo un’ardua battaglia, ma noi possiamo vincere. Per farlo, è però fondamentale essere tutti dalla stessa parte. Governo e Popolo. Insieme. Mano nella mano.Medici e infermieri a lavoro senza mascherine e sufficienti dispositivi di sicurezza, artigiani con famiglie sulle spalle costretti ad abbassare le serrande dei propri negozi già da giorni. Piccole e medie imprese che faticheranno a reagire senza misure adeguate, anziani e disabili che troppo spesso si sentono abbandonati. Non è questa l’immagine che può raffigurare il nostro Paese. Il Governo non può solo chiedere e pretendere, ma deve anche dare. Altrimenti sarà impossibile superare questa emergenza.Non possiamo solo chiudere negozi e attività, privando di entrate e stipendi le nostre famiglie, e al tempo stesso esigere il pagamento di imposte, bollette, tasse e tributi. È fondamentale restare a fianco dei singoli lavoratori, delle famiglie e delle imprese, prevedendo misure straordinarie per agricoltori, professionisti, operai, aziende, imprenditori e tutti i cittadini.Dobbiamo ascoltare le grida dei nostri territori, dobbiamo ascoltare le urla del nostro popolo.E se lo lasci umilmente consigliare da una persona che, prima di diventare sindaco, per sette anni ha lavorato in fabbrica. Fianco a fianco con quei milioni di operai di cui oggi percepisco chiaramente la paura. Fianco a fianco con quei milioni di operai di cui comprendo, dal profondo del cuore, l’angoscia e il tormento nel rientrare ogni giorno a casa dai loro figli e dalle loro famiglie.Lo Stato non può solo pretendere dal popolo, ma deve anche tendergli la mano.Per riuscire in questa sfida, dobbiamo guardare avanti. E dobbiamo farlo subito.Perché non possiamo sperare di vincere la battaglia contro il Nuovo Coronavirus se saremo poi condannati a perdere la nostra vera guerra. Che è quella di garantire un futuro all’Italia e agli Italiani.È fondamentale restituire risorse e mezzi agli Enti Comunali, ribaltando il centralismo dello Stato e ricostruendo il tessuto della nostra nazione attraverso un decentramento dei poteri.Come sindaci siamo pronti a fare la nostra parte, ma non possiamo combattere a mani nude: abbiamo bisogno di armi e strumenti validi.Per questo le chiedo di mettere subito in campo tutte le misure urgenti e necessarie per evitare il rischio di un collasso dell’intero sistema Italia.È necessaria la sospensione di tutti gli adempimenti e versamenti tributari sull’intero territorio nazionale, così come sono fondamentali contributi reali ed efficaci per i titolari di partite Iva, i professionisti e tutti i lavoratori in genere. Senza dimenticare la necessità di predisporre un processo di sburocratizzazione di tutte queste azioni, così da velocizzare e rendere più snelli gli iter e i procedimenti da mettere in campo.Non possiamo attendere la fine di questa emergenza per aiutare concretamente milioni e milioni di nostri cittadini. Perché a quel punto sarebbe davvero troppo tardi.L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Facciamo in modo che venga davvero rispettato il principio cardine della nostra Costituzione.

Il Sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti

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