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Il Bim Tronto scende in campo a tutela dei giovani universitari per chiedere alle Istituzioni governative lo stop agli affitti.

“Da molti anni questo ente sostiene direttamente istituti scolastici e studenti di ogni ordine e grado del territorio, facendosi portavoce delle necessità delle famiglie e dell’intera comunità locale – spiega il presidente Luigi Contisciani – ecco perché ho deciso di portare all’attenzione di chi ci governa il problema, largamente sentito, dei canoni di locazione a carico degli studenti domiciliati nelle città universitarie in questa fase di emergenza da Coronavirus”.

Bim Tronto, la lettera al Premier Conte

Da qui la lettera a firma del presidente Contisciani, inviata ieri, giovedì 2 aprile, al  Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, al Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, al Ministro dell’Università e Ricerca Gaetano Manfredi, al Presidente Giunta Regionale Marche Luca Ceriscioli e all’assessore regionale al Lavoro-Formazione-Istruzione Loretta Bravi, per richiedere ufficialmente immediati aiuti economici o sgravi fiscali per le famiglie e azioni normative a tutela degli inquilini, introducendo la possibilità di sospendere, disdire o rinegoziare il contratto di locazione.

L’emergenza Coronavirus rischia infatti di scatenare una vera e propria tempesta sociale ed economica, specialmente nel Piceno, già duramente ferito dagli eventi sismici. Un’emergenza nell’emergenza per le famiglie terremotate, in particolare nelle zone montane, che non vogliono sentirsi definitivamente abbandonate dalle Istituzioni.

Le difficoltà per gli studenti universitari e le famiglie

“Il Bim Tronto ha deciso così di farsi portavoce delle istanze delle numerose famiglie del territorio che ogni anno affrontano grandi sacrifici per assicurare ai propri figli una formazione universitaria fuori provincia o Regione, sostenendo canoni d’affitto esosi, che si aggiungono alle spese per rette, libri e viaggi.

Molte di queste famiglie vivono ancora fuori casa per inagibilità, sono domiciliate in residenze provvisorie e magari, dopo il sisma, hanno dovuto affrontare problemi lavorativi ed economici.

Oggi, con la didattica ferma da oltre un mese, molti studenti universitari non stanno frequentando le lezioni accademiche, ma continuano a pagare l’affitto. Continuiamo a essere accanto ai più deboli, che soprattutto in questo momento così difficile non vanno lasciati soli”, chiosa Luigi Contisciani. 

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