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La CRI Ascoli è una delle realtà che più è stata coinvolta e si è attivata durante l’emergenza Coronavirus. “Oltre ai servizi quotidiani, quelli cioè legati al 118 e ai trasporti sanitari verso gli ospedali, l’associazione ha messo in campo diverse iniziative straordinarie”, spiega la presidente Cristiana Biancucci.

“Pensiamo a tutte le attività legate all’emergenza sanitaria, una fra tutte il trasporto dei pazienti COVID positivi, così come richiesto dall’Azienda sanitaria. Inoltre, seguendo le indicazioni del Ministero della Salute che invitano la popolazione maggiormente vulnerabile a non uscire di casa e non recarsi in luoghi affollati, abbiamo pianificato un’attività gratuita di servizio ritiro farmaci e/o spesa. : Questo è il tempo della Gentilezza”.

Abbiamo intervistato la presidente Biancucci su come la CRI Ascoli sta gestendo l’emergenza e la fase 2.

CRI Ascoli, solidarietà o evoluzione del concetto

Come diceva Thoreau “la solidarietà è l’unico investimento che non fallisce mai”. Secondo la presidente Cristiana Biancucci “sarà sempre più necessario investire sulle reti associative che promuovono un impegno civico e volontario, per far diventare continuativo l’impegno occasionale del volontariato. Altrettanto necessario è anche investire sulla formazione e la qualificazione dell’azione volontaria e diventerà sempre più importante il connubio tra il terzo settore e l’imprenditoria impegnati in una logica di sussidiarietà”.

Dopo una prima fase di rifiuto e del non accettazione del nuovo virus è arrivata la consapevolezza  del COVID-19.: “dalla consapevolezza all’azione solidale il passo è stato breve. Le azioni di solidarietà si sono moltiplicate ed è uscito fuori il meglio della nostra Italia, così attenta alle questioni sociali, ai  più deboli, gli invisibili ora sono ben visibili”.

CRI Ascoli e quarantena

In che modo sono cambiate le consuete attività della Croce Rossa di Ascoli?

“Il virus ha limitato gli incontri che solitamente avvenivano nella nostra sede operativa. Dietro a mascherine e tute protettive si nascondono gli sguardi impauriti ma fieri dei volontari della croce rossa, nervi scoperti e sempre in attesa di essere chiamati. Stiamo  cercando di far vivere ai  volontari una vita associativa online con incontri tramite le piattaforme che ci permettono incontri virtuali in attesa di tornare insieme”.

La formazione, assicura la presidente, non si è mai fermata, anzi sono stati attivati corsi a distanza in modalità e-learning. “La nostra associazione è un punto di riferimento per i volontari  ed è importante che  lo debba rimanere anche in tempo di isolamento”.

Le necessità del territorio nella fase emergenziale

“Come in ogni emergenza dopo la prima fase di intervento occorre ripristinare al più presto la normalità.  Gli effetti di un disastro possono essere ridotti se la situazione viene stabilizzata il prima possibile, consentendo quindi alle persone di iniziare a ricostruire le proprie vite e la propria comunità.

L’intervento a seguito di un disastro mira a facilitare il ristabilimento dei meccanismi interni della comunità colpita, promuovendo la ricostruzione di una società più inclusiva e riducendo il rischio di vulnerabilità in caso di disastri futuri. Tutto ciò si realizza, oltre che con la prevenzione e preparazione delle comunità ai disastri.

Costituiscono obiettivi specifici di questi interventi quello di salvare vite e fornire assistenza immediata alle comunità colpite dal disastro, assicurando una risposta efficace e tempestiva ai disastri e ristabilendo e migliorando il funzionamento delle comunità e riducendo il livello di vulnerabilità. E’  importante saper riconoscere le esigenze del territorio e saper dare delle risposte specifiche ottimizzando uomini mezzi e risorse”.     

Fase 2 e terzo settore: le nuove priorità e i progetti della CRI Ascoli

“La ripartenza è, per il territorio e il tessuto economico sociale, la priorità, mediante la concessione di contributi a fondo perduto da erogare, non in base ad una faticosa selezione di progetti, ma a tutte le organizzazioni che rispondano a requisiti minimi di continuità, di esperienza, di radicamento nei territori”.

Da qui le nuove priorità: “sostenere le organizzazioni in quanto tali, nella certezza che la loro presenza garantisce un livello di servizi ed un minimo di coesione sociale indispensabili nella crisi e nella faticosa fase di ricostruzione. È importante la rete e la squadra tra le associazioni e l’imprenditoria, poiché citando l’allenatore  Velasco “ O si gioca tutti insieme o si viene annullati individualmente”.
 
“La Croce Rossa nazionale pochi mesi fa ha presentato la strategia 2030, un’agenda molto importante per noi presidenti, l’espressione delle voci  e delle esigenze del paese Italia. Un documento con cui ci prefiggiamo un unico importante obiettivo: assistere un numero crescente di persone che sono vulnerabili a causa dei molteplici cambiamenti sociali, economici e ambientali in atto. Mettere al centro l’essere umano è da sempre il nostro imperativo”.

Altrettanto importante un cambiamento di cultura e mentalità con una adozione di una gender policy. “La CRI ricopre un ruolo unico in Italia quale ausiliaria dei pubblici poteri nel campo umanitario, della protezione della salute e della prevenzione delle malattie. Lo scopo è quello di alleviare le sofferenze umane di chiunque si trovi in situazione di vulnerabilità. Questo speciale ruolo istituzionale, che deriva dalle Convenzioni di Ginevra 2, ci impone di rafforzare la trasparenza, la credibilità e l’affidabilità della nostra azione sociale e umanitaria, nonché di consolidare un’immagine positiva dell’Associazione, valorizzando il suo impegno a stimolare il cambiamento sociale”.   

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