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Post sisma, il Commissario alla Ricostruzione Giovanni Legnini ha firmato il 2 maggio quattro nuove ordinanze che disciplinano la materia della ricostruzione, semplificando ed accelerando i pagamenti e gli interventi di privati, imprese ed enti locali.

Intanto, ieri (5 maggio, giorno di ripartenza dei cantieri a seguito dell’emergenza Coronavirus) Legnini si è recato a Camerino, dove verrà istituito un tavolo di lavoro per la ricostruzione della città tra l’ufficio del Commissario e le istituzioni. Durante l’incontro, Legnini ha sottolineato l’impellente necessità di velocizzare la ricostruzione: “Sarà un percorso lungo, come tutti sappiamo, ma non può essere rimandato ancora e tutti gli attori coinvolti in questo processo non devono più tergiversare. Io come commissario posso dare delle linee guida, ma poi tocca anche ad altri protagonisti dare la spinta necessaria affinché si possano realizzare”.

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Post sisma, l’opinione dell’Uncem

L’Uncem (Unione nazionale comuni comunità enti montani) giudica positivo l’operato di Legnini: “Il Commissario Legnini ci aveva anticipato i contenuti delle ordinanze e lo ringraziamo per il lavoro insieme con tutte le Strutture che stanno operando sotto la sua guida. Sicurezza, tempi certi, chiarezza sono punti fondamentali sui quali montare un processo di ricostruzione che non può più aspettare. L’emergenza sanitaria ha accelerato molti processi e riacceso riflettori su aree interne e montane del Paese. Quelle colpite dal terremoto stanno riconfigurando la ricostruzione alla luce del futuro, tra innovazione e necessità di benessere e crescita. La qualità del costruito va di pari passo con l’opportunità di creare delle green communities nelle quali l’economia circolare è fondamentale e le comunità centrali per una nuova economia a misura d’uomo che vince le sfide dei cambiamenti climatici” sono le parole di Marco Bussone, presidente dell’Uncem, che si dichiara pienamente disponibile a collaborare per la ricostruzione.

Uncem si è, poi, unita alla richiesta di Legnini, rivolta al Governo, per avere norme che sostengano l’economia delle zone colpite, specie a seguite di quel “secondo terremoto” dell’emergenza coronavirus, considerando che queste aree, per la maggior parte, vivevano in uno stato di emergenza già prima del sisma del 2016, essendo territori interni e marginali senza grandi attività produttive, e con in atto un processo lento di spopolamento che il sisma non ha fatto che catalizzare. L’obiettivo è potenziarne l’attrattività e svilupparne le risorse che possiedono in potenza, sostenendo così turismo, cultura e attività commerciali. Il modello a cui guardare potrebbe essere quello del 4% introdotto nel cratere sismico dell’Abruzzo, che consiste nello svincolare una quota delle risorse per la ricostruzione pubblica per alimentare programmi annuali che durino nel tempo.

Le nuove ordinanze di Legnini

Tra le novità principali, una delle ordinanze, quella riguardante la semplificazione, chiamata Ordinanza 100, fissa i tempi per sbrigare le pratiche e concedere il contributo: 70 giorni nei casi più semplici, al massimo 130 in quelli più complessi. 

Altra ordinanza, criticata dal capogruppo di Italia Viva Fabio Urbinati, è quella che ha portato alla definizione di un elenco dei Comuni maggiormente colpiti dagli eventi sismici, per un totale di 44 tra Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio. In Abruzzo sono stati individuati i comuni di Campotosto, Capitignano, Valle Castellana, Cortino, Montereale e Torricella Sicura, nel Lazio Amatrice, Accumoli, Leonessa, Cittareale, Posta e Borbona, nelle Marche Bolognola, Caldarola, Camerino, Camporotondo di Fiastrone, Castelraimondo, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Fiastra, Gagliole, Gualdo, Monte Cavallo, Muccia, Pieve Torina, Pioraco, San Ginesio, San Severino Marche, Sarnano, Serrapetrona, Tolentino, Valfornace, Visso, Ussita, Amandola, Montefortino, Acquasanta Terme, Arquata del Tronto, Force, Montemonaco e Montegallo, mentre in Umbria Norcia, Cascia e Preci.

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