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Fase 2, i Sindaci del Piceno si appellano al Governo, sottoscrivendo una lettera in cui chiedono la deroga che consenta di spostarsi in una regione diversa da quella in cui si ha la residenza. 

In questo modo, i 24 sindaci della Provincia danno ulteriore forza all’iniziativa che era stata già messa in campo dal Sindaco di Maltignano, Armando Falcioni, il quale ha sollecitato anche l’Anci Marche.

“Riteniamo infatti che per i Comuni della provincia di Ascoli Piceno sia necessaria una deroga al Dpcm del 26 aprile 2020, che non consente la possibilità di effettuare spostamenti in una regione differente rispetto a quella in cui si risiede se non per comprovate esigenze di lavoro, salute, assoluta urgenza o per fare rientro presso la propria abitazione” si legge nel documento.

Fase 2, la lettera dei Sindaci del Piceno

“Abbiamo sottoposto all’attenzione dei parlamentari del nostro territorio, Sen. Giorgio Fede, On. Rachele Silvestri, On. Giorgia Latini e On. Roberto Cataldi, un documento condiviso da 21 sindaci dei Comuni della provincia di Ascoli Piceno per chiedere di sollecitare il Governo affinché conceda una deroga che consenta di effettuare spostamenti in una regione differente rispetto a quella in cui si risiede”, così il sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti ha spiegato il contenuto della lettera.

Il documento è stato sottoscritto dai sindaci Marco Fioravanti (Ascoli Piceno), Armando Falcioni (Maltignano), Pasqualino Piunti (San Benedetto del Tronto), Pierpaolo Rosetti (Acquaviva Picena), Aleandro Petrucci (Arquata del Tronto), Gianfilippo Michetti (Carassai), Fabio Polini (Castignano), Graziano Fanesi (Castorano), Alessio Piersimoni (Cupra Marittima), Matteo Terrani (Folignano), Augusto Curti (Force), Daniel Matricardi (Montalto delle Marche), Lucio Porrà (Montefiore dell’Aso), Sergio Fabiani (Montegallo), Francesca Grilli (Montemonaco), Luigi Massa (Offida), Giuseppe Amici (Palmiano), Alessandro Lucciarini De Vincenzi (Ripatransone), Francesco Leoni (Roccafluvione), Alessandro Luciani (Spinetoli), Fabio Salvi (Venarotta), Enrico Piergallini (Grottammare) e Sergio Loggi (Monteprandone). 

A loro si aggiunge Massimo Narcisi, Sindaco di Monsampolo de Tronto, che ha dichiarato, “ho parlato con il Sindaco Fioravanti e mi sono aggiunto ai firmatari del documento, per richiedere al Governo la concessione della deroga che consenta ai cittadini di spostarsi tra i territori tra loro confinanti ma appartenenti a Regioni diverse. Un’azione necessaria ed importante per venire incontro alle esigenze di quelle famiglie di Monsampolo “divise” negli affetti e nelle proprietà tra il Piceno e il Teramano”.

“Riteniamo infatti che per i Comuni della provincia di Ascoli Piceno sia necessaria una deroga al Dpcm del 26 aprile 2020, è evidente a tutti e crediamo lo sia anche al Governo stesso, il paradosso di consentire ai cittadini della provincia di Ascoli Piceno di poter percorrere oltre 200 chilometri per raggiungere il Nord delle Marche ma non permettere agli stessi cittadini di effettuare spostamenti di 10 o 20 chilometri per raggiungere i limitrofi territori appartenenti ad altre regioni e nei quali si trovano parenti e familiari”.

Giorgia Latini: il paradosso continua

“Il Governo si è dimostrato insensibile e sordo alla richiesta di 24 sindaci della provincia di Ascoli Piceno, che chiedevano di sanare il paradosso rappresentato dal divieto di spostarsi nei Comuni limitrofi del confinante Abruzzo. La proposta del governo a valutare l’opportunità di prendersi l’impegno espresso nel nostro ordine del giorno era inaccettabile, perché avrebbe significato dare altro tempo al governo per non prendere, di fatto, una decisione, in una situazione di urgenza. Con il respingimento dell’ordine del giorno presentato dalla Lega per anticipare la mobilità tra Comuni confinanti in Regioni limitrofe, il governo ha di fatto bocciato la nostra proposta di deroga al divieto di spostamenti tra regioni fino a giugno”, il commento amaro del deputato marchigiano della Lega Giorgia Latini.

“Il governo ha perso ancora una volta l’occasione di dimostrare buonsenso e sanare una situazione paradossale per cui, oggi, i cittadini della provincia di Ascoli Piceno possono percorrere 200 chilometri per raggiungere il Nord delle Marche, ma non possono spostarsi di 10 o 20 chilometri per raggiungere i familiari nei comuni limitrofi dell’Abruzzo, con tutto quello che consegue a livello di ripercussioni economiche sulle piccole attività che vivono sulla mobilità quotidiana tra abitanti di piccoli Comuni”, conclude la Latini.

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