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Dopo la riunione svolta nei giorni scorsi per decidere le sorti della Quintana 2020 e dopo l’annuncio di oggi da parte del Magnifico Messere, il Sindaco Marco Fioravanti sulla decisione di annullare la Giostra, uno dei sestieri che ha espresso voto sfavorevole allo svolgimento delle due giostre, quello di Porta Maggiore ha espresso le sue perplessità e le sue opinioni a riguardo.

Svolgere la Quintana senza l’offerta dei ceri, momento più solenne della festa religiosa in onore del Santo Patrono e sapere che non si può svolgere il corteo sia in entrata che in uscita per noi non è Quintana. Sapere che la giostra si fa con 30 figuranti per ogni sestiere e con 800/1000 spettatori al campo per noi non è Quintana” ha spiegato il Capo Sestiere, Marco regnicoli in un video su Facebook.

Ecco in dettaglio le sue dichiarazioni.

Quintana 2020, le dichiarazioni del sestiere di Porta Maggiore

Il Sestiere di Porta Maggiore,uno dei due sestieri che durante la riunione con il Consiglio degli Anziani ha votato a sfavore sulla decisione di svolgere la Quintana di Agosto, con un breve video sui social ha espresso le sue motivazioni in merito della loro contrarietà:

“Per noi la Quintana ha due obiettivi, la salvaguardia delle tradizioni e la promozione turistica della città. Ed inoltre si appoggia su tre capisaldi: la festa religiosa, la città e il gioco. Svolgere la Quintana senza l’offerta dei ceri, momento più solenne della festa religiosa in onore del Santo Patrono, per noi  non è Quintana. Il corteo storico è il momento più importante, è lì che la città si autocelebra e fa memoria del suo splendore e del suo passato, che diventa anche patrimonio collettivo e condiviso da tutti, rappresenta la festa di Ascoli” ha spiegato il capo sestiere, Marco Regnicoli.

Sapere che non si può svolgere il corteo sia in entrata che in uscita per noi non è Quintana. Abbiamo già dovuto rinunciare a Sestieri all’allerta, alle gare di sbandieratori e musici e a quelle degli arcieri. Sapere che la giostra si fa con 30 figuranti per ogni sestiere e con 800/1000 spettatori al campo per noi non è Quintana. Noi come sestiere, abbiamo lavorato per quattro anni grazie alla lungimiranza della Fondazione insieme all’Unione Piazza Immacolata e al Laboratorio Minimo Teatro e alla casa di Asteriore, per portare avanti progetti nel campo sociale, corsi estivi, dopo scuola, cineforum, scambio libri e mostre. Tutto ciò per portare famiglie, per avere un dialogo generazionale tra nonni e nipoti. Sapendo che in taverna dobbiamo mettere il contapersone, l’igienizzazione, le mascherine, non è più il messaggio che vogliamo lanciare e in questo modo a noi non piace neanche svolgere le feste.”

A riguardo degli altri sestieri, “si sono espressi in modo diverso.  Non abbiamo bisogno ne dei like ne dei commenti sotto questo video ma voleva solo essere comunicativo in modo che arrivasse a tutti, e ricordiamo che siamo “fratelli uniti nel fazzoletto”! ha concluso.

 

 

 

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