Articolo
Testo articolo principale

Cna Ascoli si è espressa sul DL semplificazioni varato dal Governo: “può rappresentare un passo importante per rimettere in moto l’Italia solo se fornirà risposte puntuali alle questioni che tengono bloccate le opere pubbliche e frenano gli investimenti privati. Vanno nella giusta direzione l’innalzamento a 150 mila euro per i contratti con affidamento diretto, la semplificazione per gli appalti sottosoglia, così come i poteri regolatori alle stazioni appaltanti”, sintetizza così Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli Piceno.

“L’esigenza di definire rapidamente un Piano Straordinario per la manutenzione e la messa in sicurezza del patrimonio immobiliare e infrastrutturale pubblico assicurando adeguate risorse è un altro dei nodi fondamentali per il nostro territorio”, precisa Luigi Passaretti, presidente della Cna di Ascoli.

Leggi anche: Disoccupati Piceni: condizioni di vita nel Piceno sempre più precarie

Cna Ascoli: serve riforme del fisco e semplificazione

Per la Cna Picena la semplificazione deve essere accompagnata e non può prescindere da una profonda riforma del fisco, orientato a semplicità ed equità uniformando i gravosi livelli di tassazione su artigiani e piccole imprese, dal rinnovamento della pubblica amministrazione e l’accelerazione della digitalizzazione. Non di meno è necessario rivedere la ripartizione delle competenze tra i vari livelli istituzionali e intervenire sulla giustizia civile così da garantire certezza nei rapporti economici e sentenze in tempi congrui. Servono misure efficaci su lavoro e formazione, favorire gli investimenti in ricerca e sviluppo prevedendo benefici fiscali per la collaborazione tra imprese e mondo dell’università e della ricerca.

L’Osservatorio della Cna nazionale ha misurato la burocrazia che grava sulle imprese, opprimendole. Ancora ad oggi sono in media ben 65 le incombenze, di vario genere e tipologia, da adempiere per aprire un’impresa. I dati sono allarmanti e, per il Piceno, la brutta notizia aggiuntiva è quella di una pressione, sia di tempi che economica, relativa alle ristrutturazioni: “Nella situazione che stiamo vivendo la dilatazione dei tempi non giovano certo a una ripartenza del territorio”,  commenta Passaretti.

“Edilizia e proprio ristrutturazioni sono, e saranno per i prossimi anni, una delle chiavi più importanti per l’economia delle piccole e medie imprese del territorio. Sostenerle, dunque, significa anche agire per una reale semplificazione burocratica che liberi tempo e risorse per il lavoro”,  aggiunge Balloni.

Cna Ascoli, lo studio sugli adempimenti burocratici

La Cna ha effettuato uno studio sugli adempimenti burocratici per avviare un’impresa commerciale o artigiana nella provincia di Ascoli: ecco alcuni esempi di burocrazia “che frena in modo esagerato imprese e sviluppo”.

Ad esempio, per aprire un salone di acconciatura, sono 65 gli adempimenti e 26 gli enti coinvolti, per una spesa di 17.535 euro. Aprire un bar, invece, richiede fino a 71 adempimenti e coinvolge anche 26 enti con i quali, però, ci si può dover interfacciare fino a 41 volte perché ad alcuni enti ci si deve rivolgere varie volte. La spesa sfiora i 15 mila euro. Per dare qualche altro dato, un aspirante autoriparatore si trova di fronte una sorta di montagna: fino a 86 adempimenti complessivi da assolvere. Gli enti con i quali può avere a che fare sono 30 e 48 i contatti, con oltre 18.550 euro di costi da affrontare. Infine, un aspirante gelatiere può trovarsi ad affrontare fino a 73 adempimenti, con 26 enti coinvolti e 41 contatti, con una spesa per le pratiche burocratiche che da sola arriva a superare i 12.500 euro.

Leggi anche: CIIP SpA, l’appello di Alati e dei tecnici: siamo in crisi idrica, bisogna razionalizzare i consumi

TAG: , , ,