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Fermo pesca 2020: il 31 luglio è iniziato lo stop alla pesca in alcune zone costiere italiane, che determinerà il blocco parziale delle attività dei pescatori in Italia (dal Friuli Venezia Giulia al Veneto, dall’Emilia Romagna, fino a parte delle Marche e della Puglia). Saranno vietate la “pesca a strascico” e la “tecnica a volante”, mentre solo le piccole imbarcazioni potranno continuare l’attività e rifornire il mercato locale.

Fermo pesca 2020: le date dello stop per i pescatori italiani

Per il “Fermo pesca” 2020, è previsto un calendario ben preciso lungo tutte le coste italiane. Nel Mare Adriatico, lo stop coinvolgerà all’inizio i tratti costieri che vanno da Trieste ad Ancona (in cui si tornerà in mare il 6 settembre), e da Bari a Manfredonia (stop fino al 29 agosto). Tra le coste di San Benedetto del Tronto e Termoli, le attività si fermeranno dal 17 agosto al 15 settembre.

Per quanto riguarda il Mar Tirreno, il blocco della pesca scatterà da Brindisi a Napoli (dal 7 settembre al 6 ottobre), e da Gaeta a Civitavecchia (dal 14 settembre al 13 ottobre). Il 2 ottobre partirà, invece, il fermo dei pescatori andrà da Livorno a Imperia; mentre, per le isole di Sicilia e Sardegna, l’interruzione delle attività sarà fissata su indicazione delle Regioni.

Come è avvenuto nel 2019, in aggiunta ai periodi fissati, i pescherecci dovranno effettuare ulteriori giorni di blocco, che varieranno da 7 a 17 giorni, a seconda della zona di pesca e del tipo di risorsa pescata. Del “Fermo pesca”, pensato per contrastare l’impoverimento dell’ecosistema marino, si è lamentata la Coldiretti Impresapesca: quest’anno, il settore ha vissuto un momento difficile, a causa dell’emergenza Coronavirus, con danni da 500 milioni di euro (tra produzione invenduta, crollo dei prezzi e deprezzamento delle specie ittiche a maggior pregio, che non sono richieste dai ristoranti).

Se il periodo di “lockdown” ha favorito il consumo dei prodotti surgelati (provenienti soprattutto dall’estero), il “Fermo pesca” aumenta ulteriormente il rischio di ritrovarsi a mangiare pesce non italiano, nei ristoranti e nelle case degli italiani.

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