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Post sisma, sono passati ormai 4 anni dal terremoto che ha sconvolto il Centro Italia, distruggendo diversi borghi dell’entroterra tra Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria.

Contestualmente, il 22 agosto il Commissario Straordinario alla Ricostruzione Giovanni Legnini ha presentato il Rapporto sulla ricostruzione, dal quale emerge un quadro a tinte fosche sia per quel che riguarda la situazione della ricostruzione pubblica e sia per quella della ricostruzione privata.

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Post sisma, i dati emersi dal Rapporto sulla ricostruzione

Sono passati, infatti, quattro anni esatti dalle prime scosse che nell’estate del 2016 hanno raso al suolo decine di paesi dell’entroterra del Centro Italia, danneggiando circa 80 mila edifici privati, di cui 50 mila (quindi oltre il 60%) con gravi danni strutturali e 30 mila con danni lievi.

La ricostruzione, ad oggi, procede lenta: secondo il Rapporto sulla ricostruzione presentato da Legnini, per quel che riguarda la ricostruzione privata sono stati approvati in 4 anni 5.325 progetti, di cui 2.544 realizzati e 2.758 in corso d’opera; le opere pubbliche finanziate invece sarebbero 1.405, di cui 86 terminate e 85 con cantieri ancora aperti. Legnini, nel Rapporto, afferma che “il nostro obiettivo è quello di incrementarli in misura sempre maggiore nei prossimi sei mesi e di vedere aperti almeno 5 mila cantieri privati e pubblici per la prossima primavera, con un ritmo crescente nei mesi e negli anni successivi”.

Post sisma, i numeri della ricostruzione pubblica

Si è in forte ritardo per quel che riguarda la ricostruzione pubblica, per lo più a causa della complessità della macchina burocratica. Secondo il Rapporto, infatti, la lungaggine si è avuta a causa “dell’estrema complessità delle procedure, di molti interventi necessari soprattutto nei Comuni più danneggiati dal sisma, ma anche della frammentazione delle stazioni appaltanti, delle difficoltà di molti Comuni a dedicare alla ricostruzione professionalità adeguate”.

Attualmente, sono stati erogati circa 200 milioni di euro e, in seguito all’ordinanza di semplificazione 104, 26,8 milioni di euro destinati direttamente ai Comuni per portare a termine opere già avviate e realizzare nuovi piccoli interventi (a fronte dei 2,1 miliardi impegnati, quindi circa il 10% del totale). In tutto, sono state individuate e finanziate 1.405 opere pubbliche, tra le quali 250 scuole (di cui 17 concluse e 6 in corso di ripristino) e 942 chiese (544 nelle Marche, 147 in Umbria, 130 in Abruzzo e 121 nel Lazio).

Per la situazione chiese, in particolare, i cantieri ancora da avviare sono 749, 45 in attivo e 100 quelli portati a termine.

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