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“Cuochi si nasce o…si diventa? Percorso formativo per la cucina con forno”. E’ questo il nome di un progetto di formazione, rivolto ai detenuti della Casa circondariale di Marino del Tronto, che è stato stato presentato oggi, presso la “Bottega del Terzo Settore” di Ascoli Piceno.

Il progetto è stato promosso dalla Caritas Diocesana di Ascoli Piceno, in partenariato con la Cooperativa “Ama Aquilone”, e verrà realizzato grazie al finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno.

Sono intervenuti alla presentazione: Don Alessio Cavezzi (cappellano del carcere ascolano e Direttore della Caritas di Ascoli), Eleonora Consoli (Direttrice del carcere di Marino del Tronto) e Angelo Davide Galeati (Presidente della Fondazione CARISAP).

Presentato il progetto “Cuochi si nasce o…si diventa?” per i detenuti di Marino del Tronto

L’iniziativa “Cuochi si nasce o…si diventa? nasce dalla volontà di sostenere le persone detenute nel carcere di Ascoli Piceno, in modo tale da favorire un loro concreto reinserimento nella società. Il percorso è stato elaborato in collaborazione con la Direttrice dell’Istituto, con le educatrici, le psicologhe interne, e con il coinvolgimento attivo dei detenuti.

Gli obiettivi del progetto sono i seguenti:

  • Migliorare la qualità della vita all’interno dell’istituto penitenziario: il percorso formativo favorirà lo stare insieme tra detenuti, e il rapporto tra detenuti e personale esterno (formatori); nelle ore del percorso formativo, le persone parteciperanno a momenti formativi teorici, ma anche a molti momenti pratici legati al tema della cucina, acquisendo competenze relazionali (come la socialità, lo spirito di collaborazione, l’auto mutuo aiuto, il senso di rispetto reciproco).
  • Trasferire competenze che possono essere spese nel mondo del lavoro: il percorso formativo intende trasferire competenze tecniche precise, sul tema della cucina con il forno.
  • Migliorare l’attrezzatura nella cucina del carcere: si intende acquistare alcune attrezzature da lasciare all’Istituto Penitenziario, per migliorare la dotazione della cucina, considerando che la stessa serve circa cento persone e non ha ancora un forno professionale.

Al fine di raggiungere tali obiettivi, è previsto anche l’acquisto di attrezzature idonee: in particolare, un forno professionale industriale, che faciliterà la preparazione dei pasti per i circa cento detenuti del carcere e sarà utilizzato durante le ore di pratica, nell’ambito del corso di formazione.

Il corso, che sarà erogato dalla Cooperativa “Ama Aquilone”, in quanto ente accreditato e specializzato, prevede un totale di 72 ore divise tra teoria e pratica, e seguirà (seppure in maniera semplificata) la scheda professionale ISFOL per la figura del cuoco. Al termine del percorso formativo, sarà consegnato un attestato ai partecipanti. Questi ultimi dovranno essere in grado di effettuare il rifornimento delle forniture, di elaborare un menù e preparare i piatti, di mantenere le condizioni di igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro.

Il progetto, che ha ottenuto un sostegno economico di 25.000 euro, da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, avrà la durata di 12 mesi. Inoltre, sono previste specifiche attività di monitoraggio e valutazione, oltre alla diffusione dei risultati ottenuti al termine delle attività realizzate, per verificarne l’efficacia e l’impatto.

Le dichiarazioni di Don Cavezzi, del Presidente Galeati e della Direttrice Consoli

“Il nostro carcere – ha spiegato Don Alessio Cavezzi (cappellano del carcere ascolano e Direttore della Caritas di Ascoli Piceno) – è un carcere maschile, in cui ci sono degli uomini che scontano una pena. Vogliamo aiutare queste persone, che soffrono il patimento della reclusione, a prendersi cura degli altri. Come cappellano del carcere, mi rendo conto che essi avvertono la mancanza degli affetti.

In alcuni ambiti, come la cucina, i detenuti cercano di colmare la mancanza affettiva. Nel carcere c’è un menù ministeriale, con ricette prestabilite e proporzionate. Dal menù, essi riescono ad arricchire i piatti con ingredienti semplici, per renderli più appetitosi. Il cibo, oltre ad essere un’esigenza primaria, può veicolare anche un sentimento di comunità e di piacere del mangiare bene.

Al corso formativo parteciperà una dozzina di detenuti, la maggior parte delle ore di lezione saranno dedicate alla pratica. Vorrei ringraziare, con il cuore, gli organi della Fondazione CARISAP, la Direzione del carcere di Ascoli Piceno, la Cooperativa ‘Ama Aquilone’ e lo staff della Caritas di Ascoli”.

“Questi corsi – ha affermato Eleonora Consoli (Direttrice del carcere di Marino del Tronto) – sono importanti per noi come amministrazione penitenziaria, ma anche per le fondazioni e associazioni che hanno offerto la loro collaborazione. Il progetto servirà anche per dare una nuova vita alla cucina della Casa circondariale.

Nei prossimi numeri del giornalino del carcere, saranno pubblicate anche alcune ricette di cucina. In questo tipo di iniziative, è molto importante il coinvolgimento di tutte le figure professionali che lavorano nella struttura carceraria”.

“La Fondazione, – ha affermato Angelo Davide Galeati (Presidente della Fondazione CARISAP) –  attraverso questi progetti, ha l’obiettivo di stimolare i territori ad avere attenzione verso gli ultimi e le persone fragili. Siamo onorati di fare questa operazione, per dimostrare che l’attività del carcere non è solo di detenzione, ma anche di formazione della popolazione carceraria”.

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