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Cgil Marche, dopo il lungo braccio di ferro susseguitosi da giugno allo scorso mese di settembre, con l’apposizione della firma definitiva innanzi al Ministro della Salute Roberto Speranza, si è messo fine ad un lunghissimo periodo di vacanza contrattuale durato circa 14 anni.

“Stipendi fermi al 2007 a fronte di carichi di lavoro sempre maggiori e rischi professionali non indennizzati, hanno progressivamente peggiorato le condizioni degli operatori della sanità privata, circa 4 mila, anche nelle Marche, favorendo spesso la fuga dei professionisti verso il sistema pubblico”, scrivono dalla Cgil regionale.

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Cgil Marche, l’aumento mensile per gli operatori sanitari

Il contratto nazionale è stato rinnovato, per la parte economica, con un aumento mensile pari a 153,73 euro per un livello D (infermieri, fisioterapisti ecc..) con una sostanziale equiparazione ai minimi tabellari del contratto della sanità pubblica, per la parte normativa con una valorizzazione del confronto e della contrattazione decentrata valorizzando il dialogo tra lavoratori e aziende.

Importante è stata la determinazione dei lavoratori con le numerose manifestazioni in tutto il paese fino allo sciopero del 16 settembre e l’intervento del Ministro Speranza, della conferenza stato regioni e la grande pressione dalle parti sociali.

Dichiara Matteo Pintucci, segretario generale Fp Cgil Marche: “Questo rinnovo contrattuale, riferito al periodo 2016-2018, rappresenta un punto di partenza considerando che occorre completare il rinnovo per i restanti pezzi della filiera sanitaria e socio sanitaria”. Occorre infatti, sottolinea Pintucci, “riaprire il confronto anche per il rinnovo del contratto nazionale del personale delle Rsa accreditate, garantire lo stesso stipendio a fronte della stessa professione anche nei confronti dei lavoratori impegnati nel settore della riabilitazione che, nelle Marche, sono Koscare Santo Stefano, Bignamini, Filo d’Oro e Villa Jolanda. Questo è il prossimo obiettivo: pari professione, pari diritti, pari salario, puntando alla riunificazione del settore sanitario e socio sanitario”.

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