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Terremoto 2016: il Commissario straordinario per la ricostruzione post sisma, On. Giovanni Legnini, è intervenuto al webinar “Velocizzare la ricostruzione post sisma e rigenerare i territori”. L’incontro, inizialmente previsto in presenza, si è poi svolto online a causa dell’emergenza Covid-19; l’obiettivo del meeting online è stato quello di fare il punto della situazione, a quattro anni dal sisma che ha colpito il Centro-Italia.

Oltre al Commissario Legnini, sono intervenuti: Marco Fioravanti (sindaco di Ascoli Piceno); Renzo Leonori (Presidente interprovinciale di Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo); Guido Castelli (assessore regionale delle Marche, con delega al Bilancio e alla Ricostruzione post sisma); l’On. Alessia Morani (Sottosegretario allo Sviluppo Economico).

Natascia Troli (Vice Presidente di Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo) non ha potuto partecipare, per sopraggiunti motivi personali. L’appuntamento è stato moderato da Giorgio Menichelli (Segretario di Confartigianato Imprese Macerata).

Terremoto, il Commissario Legnini: “Mille persone sono tornate a casa, in quattro anni”

Il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti ha detto: “Siamo in fase di progettazione per la ricostruzione pubblica, tra cui quella delle scuole. Anche se il Codice prevede dei tempi troppo lunghi. La ricostruzione delle scuole servirebbe per dare un segnale, per la ripartenza dei territori colpiti dal sisma. E’ importante che i Comuni non guardino solo dentro i propri confini, ma bisogna ragionare in modo esteso, attraverso una collaborazione regionale”.

“L’impegno di velocizzare la ricostruzione è fondamentale, per le imprese del territorio collegate all’edilizia. – ha spiegato Renzo Leonori di Confartigianato – Comprendiamo la difficoltà nelle procedure burocratiche. Stiamo cercando di trovare una soluzione per le imprese, associate e non associate. La politica deve aiutarci a far ripartire le tre Province marchigiane, che sono state colpite dal terremoto di quattro anni fa”.

“La ricostruzione del Centro Italia colpito dal sisma del 2016 sta avanzando, nel corso del 2020, con un ritmo sostenuto. – ha affermato l’On. Giovanni Legnini, Commissario straordinario per la ricostruzione post sisma – Ciò avviene, nonostante le difficoltà legate alla pandemia e al cambio della normativa. Le mille famiglie, che hanno potuto fare ritorno a casa, ne sono una testimonianza.

Nel corso dell’anno, sono state approvate, dagli Uffici Speciali, ben 1.871 pratiche per la riparazione o la ricostruzione degli edifici danneggiati dal sisma, che sono arrivati a ottenere il contributo, e dunque sono in condizione di far partire i lavori. Tra fine giugno e il 26 ottobre, sono terminate le opere in oltre mille cantieri, permettendo il rientro a casa di altrettante famiglie. Nel 2020, sono state presentate 2.578 richieste di contributo, di cui 1.240 per danni lievi e 1.338 per gli edifici con danni gravi. Le domande presentate, al 26 ottobre 2020, sono arrivate così a 14.641 in totale”.

“Occorre ridare forza alle aree interne del cratere sismico. – ha detto l’assessore regionale Guido Castelli –  Vogliamo lavorare d’intesa con i Sindaci e le libere professioni, che sono i nostri due grandi interlocutori nel lavoro della ricostruzione. L’impostazione che vogliamo darci è quella dell’ascolto e della condivisione. È il momento di curare la concreta operatività e applicazione dell’apparato normativo (della ricostruzione pubblica e di quella privata), che è stato innovato dalle recenti ordinanze commissariali. E’ importante che questo impegno si traduca in realizzazione”.

L’On. Alessia Morani ha dichiarato: “Ci siamo messi immediatamente al lavoro, per presentare un progetto destinato alle aree del sisma, da realizzare con i soldi del ‘Recovery Fund’. La proposta progettuale per le zone del terremoto deriva da una precisa idea di fondo; la ricostruzione dovrà essere sicura, sostenibile e connessa. Con queste misure, che sono già dettagliate in cinque schede progettuali, e che richiedono investimenti per quasi 5 miliardi di euro, vogliamo riattivare i territori, partendo dalla valorizzazione delle identità e delle specificità locali, dal rafforzamento delle infrastrutture sociali ed economiche nei territori, e dal potenziamento delle reti tecnologiche e dei trasporti.

Ricostruire non significa il ritorno alla situazione pre-sisma, ma significa creare le condizioni per la ripresa di un cammino che, dalla messa in sicurezza del territorio, produca nuove opportunità e valorizzi le potenzialità locali, attraverso infrastrutture e interventi innovativi”. 

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