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Camera di Commercio Marche: sono 9702 le imprese marchigiane che, a causa delle misure di contenimento della pandemia previste dal dpcm dello scorso 24 ottobre, vedono la propria attività sospesa o limitata

Le realtà sospese e limitate coinvolgono 40.539 lavoratori in tutta la regione tra ristorazione, spettacolo, palestre, parchi a tema, centri benessere, sale gioco: l’elenco è lungo e in seguito dettagliato secondo i codici ATECO. Con riguardo al livello territoriale le imprese toccate dalle restrizioni sono 2573 in provincia di Ancona (con 11.489 addetti), 1707 nel territorio di Ascoli Piceno (6316 i lavoratori), 1055 a Fermo (per 4058 addetti), 1982 a Macerata (per 9331 addetti) e 2385 in provincia di Pesaro Urbino (con 9345 addetti coinvolti).

Il calcolo, a cura della Camera di Commercio delle Marche, risulta dall’interpretazione basata sul Decreto Ristori, su dati dell’ultima rilevazione Movimprese che fotografa il tessuto economico dei territori al 30 settembre 2020.

“Camera Marche, dopo questo primo momento di conoscenza ufficiale tra Vice Presidente Mirco Carloni e consiglieri camerali in rappresentanza di tutte le categorie economiche, ha programmato un incontro operativo per concordare insieme alla Regione Marche le misure che possono essere velocemente scaricate a terra, soprattutto sulle imprese colpite duramente dall’ultimo dpcm”, dichiara il Presidente Gino Sabatini.

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Camera di Commercio Marche: le dichiarazioni sull’attuale situazione

“Il rimbalzo del PIL italiano non ci rassicura ed è frutto dei 4 mesi di fermo del lockdown, dell’impennata dei consumi interni del periodo estivo e dell’export delle rimanenze. Dobbiamo rimboccarci le maniche. Con la Regione andiamo avanti secondo le priorità di innovazione, applicata all’internazionalizzazione, e rigenerazione economica dei territori. Certamente non possiamo agire in modo impulsivo ma, in questa fase, occorre sviluppare con il Bilancio camerale e quello della Regione, linee condivise di sostegno al sistema imprenditoriale”,  dichiara Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche.

“La Camera Marche è il partner ideale per questa Giunta e questo Assessorato che ha tra le sue priorità l’identificazione di un nuovo modello economico di riferimento, la messa a fuoco dell’identità produttiva regionale per essere poi nelle strategie, nazionali ed europee, da protagonisti. Non contoterzisti ma leader capaci di fare filiera e intercettare risorse, a partire da quelle del Recovery Fund. Questa analisi avrà luogo attorno a un tavolo cui prenderanno parte categorie economiche e sociali e un ruolo importante avranno i rappresentanti del mondo accademico. In questa assemblea camerale, in cui mi sento a casa, trovo già quella rappresentatività che ci occorre per fare sintesi”, ha commentato Carloni.

Camera di Commercio Marche: la crisi è sia sociale sia economica

“Abbiamo un buco temporale tra le due pianificazioni strategiche, sei mesi che saranno i peggiori della nostra storia. Ci sono due Italie: quella garantita da stipendio fisso e quella legata alle fluttuazioni del mercato e dalle variabili che lo toccano. Il divario tra i due Paesi potrebbe portare, già lo sta facendo, a una crisi sociale prima che economica. Le poche risorse saranno concordate con le categorie che possiamo incontrare innanzitutto in  Camera di Commercio, che  è poi il vero tavolo di compensazione sociale, la piattaforma in cui incontrarci e intercettare la ripresa. Il Recovery Fund richiede di essere gestito con le idee chiare e in base alle indicazioni che arriveranno dalle categorie e avendo tre priorità, che poi sono in linea con quelle indicate da Camera di Commercio col Presidente Sabatini: Export Digitale, Digitalizzazione Imprese, Assunzione dei Giovani per fermarne l’emigrazione” ha spiegato l’Assessore Carloni.

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