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Fondazione Carisap, il Consiglio di amministrazione della Fondazione ha approvato due nuovi interventi, frutto di due mesi di lavori in coprogettazione che hanno visto protagonisti enti del Terzo settore, Asur, Servizi sociali territoriali, l’Istituto per la ricerca sociale di Milano, assegnisti dell’Università Politecnica delle Marche e dell’Università di Camerino ed esperti di valutazione e progettisti della Fondazione.

Per la realizzazione degli interventi, la Fondazione ha previsto un investimento di 500 mila euro. Dal punto di vista della sostenibilità, entrambi i progetti sono stati pensati per sopravvivere alla fase sperimentale, mentre la valutazione è a cura del Team creato dalla Fondazione grazie all’impiego di assegnisti di ricerca dell’Università e di un coordinatore senior di valutazione di impatto, con esperienza consolidata in ambito nazionale ed internazionale.

Soddisfatto Angelo Davide Galeati, Presidente della Fondazione: “Per la prima volta la Fondazione Carisap, individuato il bisogno all’interno della comunità, utilizza una metodica (quella della coprogettazione) che genera una progettualità direttamente dagli attori che sono sul campo. Le reti di servizi, sempre citate ma spesso poco applicate, trovano in questa metodica la loro massima espressione uniformando, su tutto il territorio, il servizio dato. L’organizzazione del Terzo settore è di fondamentale importanza per raccogliere le sfide nella nostra comunità”.

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Fondazione Carisap, l’Accademia per disabili

Il primo dei due progetti prevede una Accademia per la formazione ed il lavoro di persone disabili, grazie alla collaborazione tra 6 soggetti specializzati di Terzo settore (Artemista, Casa di Asterione, Cooperativa sociale Primavera, Locanda Centimetro Zero, Pagefha, Sordapicena), gli Ambiti sociali territoriali, l’Asur, e gli enti pubblici dedicati (UMEE, UMEA, DSM, SIL, ATS).

L’Accademia realizzerà, in un biennio, azioni strategiche ed un complesso di attività in un percorso che accoglierà le segnalazioni da parte di UMEE, UMEA, DSM, SIL e ATS e curerà la valutazione delle competenze del disabile anche attraverso l’ausilio di laboratori esperienziali e strumenti di profilazione, oltre a colloqui conoscitivi; offrirà poi percorsi di formazione personalizzata tramite piattaforma e dei tirocini rivolti a una reale e realizzabile occupazione, attestando le competenze acquisite e selezionando le persone collocabili in settori produttivi prescelti. Si occuperà quindi di ricercare attivamente delle posizioni lavorative offerte dagli enti partner e dalla rete territoriale di aziende, cooperative ed enti del terzo settore sensibili al tema ed accompagnerà le persone e i referenti datoriali nei contesti di lavoro con un ruolo di facilitazione e tutoraggio svolto da figure professionali appositamente formate, in particolare dall’Hability Manager, una nuova figura di coordinamento delle attività e di raccordo tra attori delle azioni progettuali.

I principali ambiti lavorativi sui quali Accademia focalizzerà l’operatività, nella fase iniziale e di sperimentazione con successivo ampliamento in altri settori, sono agricoltura sociale, vivaismo, ristorazione e ricettività (alberghi e turismo sociale, comprese la figura di accompagnatore turistico), pulizia e sanificazione, valorizzando le competenze e le esperienze dei soggetti che compongono il tavolo di coprogettazione.

Il progetto dovrà garantire l’inserimento lavorativo ad almeno 24 disabili.

Fondazione Carisap, l’assistenza domiciliare ai malati terminali

Il secondo intervento contempla l’Assistenza domiciliare integrata in favore di malati oncologici e terminali che mette in rete 4 soggetti specializzati (AIL, Bianco Airone, Cooperativa sociale Gea, Iom Ascoli Piceno) con l’Asur ed il servizio pubblico di assistenza domiciliare (ADI).

Con questo intervento la Fondazione intende garantire l’unitarietà della presa in carico del paziente e della famiglia da parte dell’équipe di assistenza, attraverso una figura innovativa che coordini l’intervento dei diversi professionisti e favorisca il rapporto fra la famiglia, l’équipe domiciliare, l’ADI e i medici che hanno in cura il paziente.

Il progetto, infatti, persegue due obiettivi riconosciuti come fondamentali dai partecipanti al Tavolo di lavoro: omogeneizzare gli interventi di assistenza domiciliare sul territorio di competenza della Fondazione e rafforzare la collaborazione e favorire il raccordo fra le équipe e i servizi (ASUR, ADI, MMG, UOC, servizi sociali di riferimento) superando la logica prestazionale e focalizzandosi sulla presa in carico della persona e dei suoi familiari.

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