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Caritas Diocesana San Benedetto, presentati i dati del report Tendi la tua mano, dossier realizzato dall’Osservatorio diocesano per le povertà che riporta i dati dei servizi e degli interventi realizzati dalla Caritas nel corso dell’anno 2019, garantiti grazie alla disponibilità dei volontari. 

“Presentare un bilancio è un’opera di trasparenza. E’ importante essere chiari, specie quando si maneggiano le cose dei poveri, ed è importante comunicare: non ostentazione ma illustrazione dei dati reali. Certo, il Covid sta imponendo restrizioni per tutti, ma la Caritas riesce comunque a realizzare gesti meravigliosi di solidarietà. Domenica scorsa. ad esempio, è stata inaugurata la Casa di Lazzaro per rispondere ai bisogni con i mezzi che ci sono, che purtroppo sappiamo sono sempre insufficienti perché resta sempre molto da fare, ma è tutt’altro che poco quello che si fa”, dichiara il tesoriere della Caritas Nedo Tiburtini, specificando che la Caritas è fatta tutta di soli volontari.

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Caritas Diocesana San Benedetto, i dati del bilanci0

Il report Tendi la mano 2019 è stato elaborato dall’Osservatorio diocesano per le povertà. La Caritas, infatti, eroga diversi servizi di assistenza. “Parlare di numeri in queste circostanze è la cosa più noiosa, ma tutto passa attraverso impegno finanziario ed economico. Oltre ai volontari abbiamo 6 ragazzi, senza i quali la Caritas non potrebbe andare avanti, e il loro compenso è desunto dai progetti sui quali lavorano. Per i costi non ci sono sostanziali cambiamenti rispetto al 2018, l’unica ingente variazione è rappresentata da viveri e stoviglie, che è salita da 25 mila euro del 2018 a 65 mila, ma erogando circa 30 mila pasti in più”, spiega Tiburtini. 

In primo luogo, possiede un Centro d’Ascolto, la cui frequentazione ha avuto una lieve flessione dei dati rispetto al 2018. Il centro ha garantito 253 giorni di apertura, dal lunedì al venerdì, con 7 volontari che si alternano e oltre 4000 mila richieste di aiuto accolte. Sono 782 le persone che nel 2019 vi si sono rivolte, dato che tende a scendere rispetto all’anno precedente, anche se sono aumentate le richieste delle donne (oltre la metà), per lo più mamme. Oltre il 60% degli utenti è di provenienza straniera.

Il servizio mensa, invece, ha registrato un aumento esponenziale: nel 2019 sono stati erogati più di 50 mila pasti; anche il servizio docce, prevalentemente utilizzato da persone senza fissa dimora, ha subito un aumento rispetto al 2018, con quasi 2 mila interventi. Il servizio vestiario, che collabora con l’associazione Il Mattino e l’Armadio dei piccoli per fornire indumenti e materiale per l’infanzia, ha registrato una lieve flessione rispetto al 2018, con circa 2400 interventi, anche per pannolini, igiene per l’infanzia, giochi, ecc.

Per la condivisione viveri 231 famiglie sono state assistite, per un totale di circa 500 persone e oltre 1300 pacchi distribuiti. Anche in questo caso, il dato è più basso rispetto al 2018, ma perché c’è stato un potenziamento delle reti parrocchiali per garantire capillarità del servizio, quindi in molti si sono rivolti alla Caritas della propria parrocchia. In calo anche il numero di coloro che si sono rivolti al Poliambulatorio, ente che offre supporto alla persona a 360°, anche con assistenza psicologica e distribuzione di farmaci a chi non può permetterseli: quasi il 50% degli interventi effettuati sono stati odontoiatrici, circa 400 su 815 interventi totali. 

Per quel che riguarda i dati relativi all’accoglienza, 63 sono state le persone accolte, 8 donne e 55 uomini. La Caritas diocesana fornisce loro supporto totale: oltre a viveri e tetto, assistenza psicologica, scolastica, aiuto per i documenti e accompagnamento lavorativo. Gli ospiti sono per lo più gambiani e senegalesi, anche se il 17% è rappresentato da italiani, padri separati per lo più.

Per i dati relativi al lavoro, sono stati 31 i tirocini attivati, per un compenso mensile di 300 euro per circa 3 mesi, prestazioni lavorative che rimettono nella società persone che vivono momento di disagio non solo economico ma anche psicologico e sociale.

Caritas Diocesana, gli interventi durante il coronavirus

Il Covid-19 ha, prevedibilmente, segnato un aumento delle richieste per il 2020: 1208 interventi si sono susseguiti dal 16 marzo al 30 giugno 2020.

“Durante la pandemia ci siamo attrezzati, in 3 mesi abbiamo fatto un terzo di tutti gli interventi dell’anno precedente, con 35 mila euro di donazioni da privati per l’aiuto alle famiglie e due fondi istituiti dalla Diocesi di San Benedetto del Tronto, uno destinato alle famiglie di 30 mila euro – esaurito – e uno chiamato Ripartire nella Solidarietà tuttora in piedi, di 200 mila euro, che per ora ha esaurito solo un terzo dell’importo, destinato a chi aveva perso il lavoro nel periodo marzo-aprile 2020” precisa il tesoriere Nedo Tiburtini. Ora il centro di ascolto è telefonico, i pasti sono d’asporto: “Il Covid ha peggiorato le situazioni pregresse, le richieste concrete sono aumentate nel 2020 ma il modo di dare risposte è, per forza di cose, cambiato. Ma è anche vero che la pandemia ha risvegliato la dimensione della solidarietà. Spesso registriamo donazioni anonime e alla Chiesa preme la dimensione della trasparenza: sui soldi della Carità va prestata attenzione particolare”, spiega Don Gianni Croci, direttore della Caritas.

Caritas Diocesana, la situazione attuale

Attualmente, sono 57 i volontari impegnati nei servizi, con 6.588 ore donate durante il 2019. Per loro si sono svolti anche 6 incontri formativi, con progetti patrocinati, tra gli altri, dalla Fondazione Carisap.

“Molti servizi sono rinviati alle Caritas parrocchiali perché sono sul territorio e conoscono molto meglio le famiglie. Solo qualora non riescano ad intervenire, rinviano a quella Diocesana, ma il lavoro più grande della Caritas comunque si svolge nelle parrocchie, con cui la Diocesana collabora in un’ottica di rete” spiega Gianni Croci.

Tra le nuove linee di indirizzo in atto, oltre agli aiuti alle parrocchie terremotate, c’è la disincentivazione dell’uso del contante: “Vorremmo che tutte le operazioni fossero tracciabili e questo può avvenire solamente tramite il pagamento con mezzi elettronici. Il contante deve essere usato solo in casi limite”, dichiara il tesoriere.

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