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Camera di Commercio Marche: a due anni appena compiuti sotto la guida di Gino Sabatini, la Giunta ha presentato il preventivo economico 2021.

Il confronto sugli strumenti di programmazione economica e finanziaria è avvenuto alla presenza dell’Assessore regionale al Bilancio Guido Castelli, a sottolineare la comunanza di intenti e strategie e necessità di azione coordinata tra i due Enti – impegnati in queste ore nella redazione dei rispettivi documenti di bilancio – che si fa  fisiologica e fondamentale in un momento tanto difficile per imprese e famiglie.

La riduzione dei costi di struttura ottenuta con l’unificazione ha consentito di aumentare gli investimenti  sulle cinque province cui da novembre 2018 si dirige uniformemente l’azione della Camera di Commercio delle Marche. Ammonta a 8 milioni e 302 mila euro il valore degli interventi economici camerali per i prossimi 12 mesi, che potrà essere ulteriormente potenziato in corso d’opera, a beneficio dello sviluppo delle PMI e del territorio marchigiani, sviluppo che passa sulle direttrici di innovazione, internazionalizzazione, valorizzazione del territorio, turismo, orientamento, collaborazione con Università ed enti di ricerca. E, per i settori di moda, tessile, meccanica/mobile e agroalimentare , si avvale dell’azione delle Aziende Speciali di Camera Marche dedicate.

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Camera di Commercio Marche, l’intervento di Castelli

“Gli esiti ultimi delle attività di sostegno alle imprese passano per quella rete istituzionale di cui la Camera di Commercio è componente solida e importante. Noi ci siamo appena insediati, stiamo ragionando su prima manovra economica del Governo Acquaroli e abbiamo voluto prendere spunti e stimoli da un partner fondamentale come Camera elle Marche perché oggi la parola d’ordine è sì agire sui sintomi, intervenire sull’emergenza ma continuando a guardare a ciò che è necessario per recuperare poi competitività quando il Covid avrà finalmente mollato la presa. Nel medio e lungo termine sarà essenziale rendere possibile per gli investitori la ripresa di fiducia. Palpabile il senso di paura e incertezza in cui versano anche imprese e famiglie marchigiane. 1 miliardo e 600 milioni nei nostri depositi non vuol dire che siamo più ricchi ma solo più impauriti, non è evitando gli investimenti che si esce dalla crisi. Questo ci viene chiesto in un momento in cui il covid picchia ancora duro ma anche l’epidemia finirà e quel momento non dovrà trovarci impreparati”, sono le parole dell’Assessore al Bilancio Castelli.

In quanto a linee e settori, Castelli segnala che “nella manovra di assestamento, in questi giorni alla verifica della commissione di competenza, abbiamo inserito misure in difesa dei piccoli commercianti destinatari del ristoro, tra le categorie più colpite da dpcm. Abbiamo poi proposto la modifica della legge 13 sul credito per dare ossigeno alle imprese riguardo alla liquidità anche spicciola; valuteremo lo scorrimento graduatorie di interventi allestite nei mesi scorsi e che meritavano di essere rifinanziate perché risultate particolarmente efficaci peri nostri imprenditori. Il set di primi interventi già approntati saranno ora articolati in dicembre nella prima vera manovra strutturata che il nostro territorio reclama come regione più in sofferenza di altre, in considerazione dell’alta concentrazione, nel nostro tessuto imprenditoriale, di attività ritenute nei giorni del primo lockdown, non essenziali; questo fatto inciderà pesantemente nel PIL marchigiano”.

Camera di Commercio Marche, le parole di Gino Sabatini

“Le risorse sono destinate alla realizzazione di obiettivi intimamente legati tra loro e da perseguire e in modo coordinato e fluido: oggi si internazionalizza (e metto nella partita anche la progettazione europea e la cooperazione  a livello macroregionale) se si innova facendo business sui market place, se  si insegna ad innovare e si sostiene l’innovazione. Ma anche se per primi, in qualità di enti di servizio, ci si semplifica attraverso la digitalizzazione, e giocoforza PA semplificate nei processi e imprese più smart diventano anche più sostenibili da un punto di vista ambientale”, ha detto il presidente Gino Sabatini, proseguendo: “Valorizzare il turismo non può prescindere dal promuovere patrimonio culturale, artigianato, piccolo commercio, eccellenze enogastronomiche: in pratica i connotati dei borghi, dei paesi  da raggiungere con banda ultralarga e magari ciclabili ammodernate. Non possiamo procedere per compartimenti stagno e nemmeno da soli: la parola chiave è network e il nostro primo interlocutore è la Regione Marche cui ci accomunano i temi prioritari delle rispettive strategie. Riteniamo sia la nostra una interazione da potenziare, come pure crediamo sempre più opportuno il passaggio dal protocollo d’intesa, che ha sancito e innestato il percorso virtuoso compiuto insieme da Camera e Regione, ad una vera e propria legge delega stabile che trasferisca all’Ente camerale competenze e risorse adeguate a realizzare al meglio quanto necessario a ripartenza e sviluppo delle Marche”.

Coronavirus, i numeri delle chiusure nella regione

“Nel panorama nazionale, dove, quinta Camera d’Italia, siamo riconosciuti anche in forza di best practice in diversi ambiti,  ci candidiamo a intercettare nuove risorse del recovery fund con particolare riguardo per i settori di  digitalizzazione, interscambio con l’estero, sostegno a imprenditoria giovanile e femminile.
Sostegno progettuale e risorse sono ossigeno al territorio in un momento drammatico per l’economia; in attesa che la deroga natalizia derubrichi le Marche da zona arancione a zona gialla, risultano oltre 9700, per quasi 50 mila lavoratori (di cui 32.4242 solo della ristorazione) le imprese toccate dalle restrizioni connesse all’emergenza”, ha continuato Sabatini.

Il presidente ha ribadito che i dieci Comuni marchigiani con il maggiore numero di attività sospese e limitate, sono San Benedetto (705), Pesaro (677), Ancona (602), Fano (468), Senigallia (465), Civitanova Marche (432), Ascoli Piceno (360), Macerata (247), Jesi (227) e Fermo (215).

L’ambito delle attività dei servizi di ristorazione (ristoranti, bar, gelaterie e pasticcerie) 7202 in tutto, rappresenta il 73,7% delle imprese limitate ed un settore che pesa in generale sull’economia marchigiana per il 4,9%. Cultura, arte, intrattenimento,sport e servizi collegati, invece, vedono 2192 imprese limitate, il
22,4% di quelle penalizzate dalla zona arancione, che pesano sull’economia per l’1,5%. I servizi dei centri benessere, degli organizzazione di feste e cerimonie e di
fiere e convegni sono 261, il 2,7% delle sospese e pesano per lo 0,2%. Infine, le attività relative a lotterie, scommesse e case da gioco sono 121, l’1,2% delle
penalizzate, che pesano lo 0,18%.

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