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Crisi di Governo: in Italia, nel percorso per la formazione di un nuovo Governo, esiste la prassi delle Consultazioni, che si svolgono al Quirinale, sede nella quale risiede il Presidente della Repubblica (ruolo attualmente ricoperto da Sergio Mattarella). Questo meccanismo di colloquio, tra il Capo dello Stato e alcuni soggetti e gruppi istituzionali, viene attivato, qualora si determini una crisi di Governo nel Paese (per il venir meno del rapporto di fiducia parlamentare, o per le dimissioni del Governo in carica).

Ecco come si svolgono le Consultazioni del Presidente della Repubblica.

Crisi di Governo: cosa sono le Consultazioni del Presidente della Repubblica e come si svolgono

Chi partecipa alle Consultazioni

L’ordine dei colloqui, che viene seguito nelle Consultazioni, è stato soggetto a variazioni nel corso degli anni (in alcuni casi, il Presidente della Repubblica ha omesso alcuni dei colloqui di prassi). Solitamente, gli incontri previsti sono quelli con i Presidenti delle Camere, gli ex-Presidenti della Repubblica e le delegazioni politiche dei partiti. Queste sono formate dai capigruppo parlamentari, che potranno decidere di avere al proprio fianco anche il leader del partito e i rappresentanti delle coalizioni. Tutti vengono ricevuti nello Studio alla Vetrata del Quirinale. Le delegazioni entrano dalla Sala del Bronzino; poi, all’uscita dal colloquio, passano di fronte alle telecamere e, se vogliono, rilasciano dichiarazioni.

Quanto durano le Consultazioni

Le Consultazioni durano almeno due giorni (anche se, in un caso, si sono chiuse in 24 ore). Se alla fine del “primo giro” non si arriva all’individuazione di una maggioranza parlamentare, si può procedere ad altri “giri” di Consultazioni (in genere fino ad un massimo di 3) o, come in passato, all’indicazione di un “mandato esplorativo” (ad uno dei Presidenti delle Camere, poiché espressione di una maggioranza numerica): il cosiddetto “esploratore” compie i suoi sondaggi tra i partiti, per verificare se è possibile indicare una maggioranza che sostenga un nuovo Governo. Se e quando viene trovata una maggioranza, questa esprime anche un candidato Presidente del Consiglio.

Cosa succede dopo le Consultazioni: conferimento di incarico o pre-incarico

Il Presidente della Repubblica, una volta individuata una maggioranza parlamentare, convoca la personalità indicata dalle forze politiche (come persona in grado di trovare i voti necessari per ottenere la fiducia parlamentare), e gli conferisce l’incarico, che può essere pieno o con alcune condizioni (in quel caso si parla di “pre-incarico”). L’incaricato può accettare subito o accettare l’incarico “con riserva”, ovvero prendersi alcuni giorni per avviare un confronto con le forze politiche e, solo dopo tale confronto, sciogliere la riserva.

Il percorso che porta alla formazione del Governo 

Una volta accettato l’incarico, il Presidente del Consiglio forma il Governo, stilando la lista dei ministri, che propone al Capo dello Stato, nel corso di un colloquio che si tiene al Colle. Trovata l’intesa sulla lista, il Presidente della Repubblica nomina i ministri. Il Presidente del Consiglio e Ministri giurano sulla Costituzione, nel Salone delle Feste del Quirinale.

Dopo la cerimonia di Giuramento, i componenti del nuovo esecutivo vanno a Palazzo Chigi dove si tiene la “cerimonia della campanella”, ovvero il passaggio di consegne con il Presidente del Consiglio uscente. In seguito, si svolge la prima riunione del Consiglio dei Ministri che serve a nominare il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. A quel punto, il nuovo Premier si presenta alle Camere per chiedere il voto di fiducia. Ottenuta la fiducia, il Governo è ufficialmente in carica e può cominciare la sua attività politica.

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