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Secondo i dati economici riguardo la consistenza imprenditoriale al 31 Gennaio 2021, il 2020 è stato un anno non solo di tenuta per tante imprese, ma anche di lieve miglioramento rispetto agli scorsi anni. “Nonostante l’incidenza sull’economia dell’emergenza epidemiologica, il sistema Marche finora ha sostanzialmente tenuto: è la conferma che gli imprenditori marchigiani non hanno perso la voglia di lottare contro la crisi” ha affermato Gino Sabatini, Presidente della Camera di Commercio Marche.

E, notizia positiva quanto inaspettata, la performance migliore se la aggiudica la provincia di Ascoli Piceno, che vede una crescita del +0,65%

Camera di Commercio Marche, tutti i dati 

Buone notizie per la Regione Marche. Secondo gli ultimi dati, nonostante la situazione difficile determinata dall’emergenza covid, ci sono quasi 7 mila nuove imprese. “Un segnale importante soprattutto se lo si analizza in prospettiva: le nuove aziende nascono con la consapevolezza di dover mettere in campo nuovi prodotti, nuovi servizi per nuovi mercati, quindi già orientate al cambiamento. Le altre, quelle che hanno tenuto, hanno oggi la piena consapevolezza che non basterà più solo essere resilienti: un cambiamento prima di tutto culturale che come Camera Marche, in collaborazione con la Regione Marche, intendiamo stimolare e accompagnare con la massima concretezza”. Commenta il Presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini, ai dati  economici sulla consistenza imprenditoriale al 31 Gennaio 2021 i quali mostrano come il 2020 sia stato un anno non solo  di tenuta ma di lieve miglioramento rispetto ai mesi precedenti.

La fotografia al 31 Gennaio 2021, mese in cui si completa la  denuncia delle cessazioni di attività di Dicembre, è chiara: le imprese attive in Italia (al netto di quelle in scioglimento o liquidazione, con procedura concorsuale aperta fallimento, sospese e inattive) , ovvero quelle effettivamente operanti sul mercato, sono 5.130.294 per una variazione rispetto allo stesso giorno dell’anno precedente di +0,5%.

Anche le Marche vedono ridurre il segno negativo della variazione anno su anno che si è assottigliata progressivamente dal massimo del -1,5% di Marzo 2020  al’attuale -0,4%. Il dato allinea la performance della nostra regione a quella del Veneto, cui ci accomuna storicamente una vocazione manifatturiera e organizzazione in distretti. Con riguardo alle province marchigiane la performance migliore è quella di Ascoli Piceno che vede addirittura una crescita, del +0,65%.

Segno meno per la variazione degli altri territori comunque in miglioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno prima: 

  • Ancona -1,01%,
  • Fermo -0,45%, 
  • Macerata -0,69%,
  • Pesaro Urbino -0,12%.

I flussi diminuiscono, gli interventi nazionali e la cassa integrazione hanno sicuramente fermato potenziale emorragia di imprese; anche  Camera Marche ha fatto la sua parte prevedendo nell’anno che poteva essere ancora più orribile, significativi investimenti per attrezzare le imprese marchigiane alla presenza sui mercati digitali e per il sostegno al credito.

Non si tratta solo di una forma di sopravvivenza in bilico: nonostante la sensibile riduzione del flusso delle iscrizioni, pari al 24%, quasi 7000 iscritte nel 2020 e le 876 in questo primo scorcio d’anno stanno credendo nella possibilità di ripresa e sviluppo.

I settori interessati

Nelle Marche tra i settori col segno positivo più incisivo ci sono le attività di alloggio e ristorazione (9.847 in tutto, 135 in più, per una variazione anno su anno pari a +1,4%)  e le attività immobiliari (con 7.303 imprese, 148 in più e una variazione corrispondente al +2,1%).

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