Articolo
Testo articolo principale

Tour operator, palestre e cinema sono i settori del commercio più colpiti dalla pandemia provocata dal Coronavirus. A rilevarlo la ricerca della Cgia di Mestre. I dati arrivano in base all’andamento medio del fatturato 2020. La perdita di fatturato più importante, in termini assoluti, ha invece interessato il commercio all’ingrosso per circa 44,3 miliardi di euro. Tra le micro attività invece in grave crisi con il sempre più vicino spettro della chiusura sono quelle del tessile, dell’abbigliamento, della stampa, dei mobili e anche l’edilizia.

Le previsioni di marzo

Entro la fine del prossimo mese di marzo, è in previsto salvo proroghe, lo sblocco dei licenziamenti. Molti dei lavoratori delle attività nei settori a rischio rischiano di trovarsi senza un’occupazione regolare. Una crisi che ha colpito indistintamente tutti. Tale perdurare della situazione potrebbe far aumentare l’esercito degli abusivi e dei lavoratori in nero. L’istantanea fornita dalla Cgia di Mestre è che in Italia ci sono oltre 3,3 milioni di occupati in nero e il 38 per cento del totale è presente nelle regioni del Sud.

Le percentuali

I settori dei servizi alla persona e l’area dell’intrattenimento sono stati quelli più colpiti dall’emergenza sanitaria. Le agenzie di viaggio e tour operator registrano un -73,2% mentre per le attività artistiche, palestre, piscine, sale giochi, cinema e teatri la perdita si aggira intorno al -70%. Seguono poi le strutture ricettive con -53%, la ristorazione e i bar con -34,7%. Dati rilevanti anche per le agenzie di noleggio e leasing con -30,3% e per concessionari e officine di autoveicoli e motoveicoli -19,9%.