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Musica: Una Pasqua sicuramente da ricordare quella di Grasel, giovane cantautrice ascolana di soli diciotto anni, per l’uscita del videoclip del suo primo singolo dal titolo La Stanza, brano che segna il suo esordio nella scena musicale.

La canzone vede la produzione musicale di Music House, prodotto da Andrea Luzi e Caterina Tancredi e  promosso dalla Mad Events, che proprio grazie a questo progetto, sta lanciando una nuova area denominata appunto Mad Production con l’obiettivo di produrre e promuovere artisti talentuosi e meritevoli, dando ampio spazio soprattutto a quelli provenienti dal nostro territorio.

Musica, dentro  La Stanza della giovanissima Grasel

Si intitola La Stanza, il singolo che segna il debutto musicale di Martina Tarquini, in arte Grasel, giovanissima cantautrice di Ascoli Piceno, uscito il 4 aprile e attualmente disponibile su principali canali digitali di musica come Youtube, Amazon Music e Spotify, con un videoclip realizzato da un altro talento ascolano, il giovane Davide Valenti conosciuto come Dod.

Un produzione tutta ascolana, luogo che, nonostante sia popolato da meno di 50 mila abitanti, sforna artisti di talento anno dopo anno: basta ricordare  Saturnino, Giovanni Allevi, Dardust e la Rua.

Ma dall’altra parte c’è anche un mondo sconosciuto che ogni tanto sboccia e produce giovani talenti. Il 2021 è l’anno della conoscenza di una nuova artista, appena maggiorenne, proveniente dal mondo teatrale, attuale allieva di Gianluca Bessi, discepolo di uno dei più grandi attori italiani, Gigi Proietti. Ma è anche l’anno della rinascita  della musica e dello spettacolo e proprio con questo augurio, che la Mad Production, nuova sezione della Mad Events, società di organizzazione eventi con sede ad Ascoli, ha deciso di lanciare un nuovo progetto destinato alla produzione e alla promozione di artisti emergenti, dando ampio spazio a quello del territorio.

Grasel è il nome della  giovane artista ascolana Martina Tarquini, attrice, appassionata di musica, canto e della scrittura. Durante il lockdown, costretta a rimanere in casa e impossibilitata a continuare gli studi teatrali, decide di concentrarsi sulla musica e di tirare fuori tutta la sua creatività. Una giovane donna, a tratti malinconica, moderna nello stile ma allo stesso tempo anacronistica per la raffinatezza della scrittura, diversa dai giovani di oggi, che invece sono sempre più orientati verso la  semplificazione dei concetti con metafore banali e scontate.

Un brano che convince subito al primo ascolto che parla appunto della stanza intesa come stanza interiore, il nostro cuore, la nostra anima, con cui siamo stati costretti a convivere soprattutto in questo periodo molto particolare della nostra vita, quello legato alla pandemia. Un brano quasi intimo e personale che vede al centro proprio le nostre stanze, le nostre interiorità fatte di ricordi, sentimenti e sensazioni, ma anche gioie, dolori e nostalgie, soprattutto quelle legate ai primi amori, come si può leggere dal testo stesso della canzone.

La stanza, oltre ad essere un brano introspettivo e autobiografico, rappresenta il mondo ovattato che i giovani sono stati costretti a subire in questo anno così difficile e soprattutto per chi fa dell’evasione fisica e mentale il principale motore di vita. La canzone, prodotta musicalmente da Andrea Luzi e Caterina Tancredi e registrata presso gli studi di Music House, racconta la visione metaforica di un’ adolescente e di tutte le sensazioni che prova dopo  un amore finito.

Come possiamo vedere dal video, viene raccontata la presenza di quattro stanze mentali: quella romantica, ambientata all’interno del villino Verrucci di Force, quella caotica, evidenziata da un magazzino pieno di mobili incastonati l’uno sull’altro al punto di sovrastare la presenza dell’artista, quella artistica, simboleggiata dallo studio di registrazione  e  infine quella fanciullesca, all’interno della camera da letto della ragazza.

Luoghi della mente e dell’anima tipici della gioventù attuale fatta di pregi e difetti ma con grandi potenziali da esprimere, da far esplodere, ma allo stesso tempo “bloccati” da una situazione che non ha una via d’uscita. Le uniche soluzioni per evadere e uscire da questa tristezza sono la mente e la fantasia,  rappresentati dall’ultima scena, dove l’artista  si trova in cima ad un grattacielo della città di Ascoli.

Il singolo è il primo di un lungo percorso creativo che Grasel sta intraprendendo per poter far conoscere il suo talento di cantautrice, anche se si è già messa a lavoro per il suo secondo singolo. In programma, quando le condizioni lo permetteranno, c’è anche un live promozionale per farla conoscere al grande pubblico non solo in veste di autrice ma anche come interprete di cover più vicine alla sua musica.

Chi è Grasel 

La giovanissima Martina Tarquini ha deciso di intraprendere la strada della musica con nome d’arte Grasel, che nasce dall’unione del termine di derivazione inglese Grass Eal che significa “anguilla d’erba”. 

Un mix di parole che deriva dal soprannome utilizzato dai suoi amici ma allo stesso tempo un termine che rappresenta il suo ego artistico, che lei stessa definisce “subdolo, pungente ma anche luminoso e vibrante”, elementi che derivano dai suoi dieci anni di teatro e che hanno fatto di questa giovanissima ragazza una persona camaleontica e poliedrica. Infatti, non si può definire solo autrice e cantautrice: a soli diciotto anni sa suonare benissimo la chitarra e l’ukulele.

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