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A rischio la Fioritura di Castelluccio. Gli agricoltori del Pian Grande sono stanchi di attendere la ricostruzione. Attraverso il loro portavoce Gianni Coccia lanciano un messaggio: “Siamo stanchi e amareggiati, ancora una volta non solo non veniamo ascoltati, ma penalizzati da scelte incomprensibili“.

Gi agricoltori della Piana di Castelluccio sono stanchi ed esasperati per l’immobilismo che si protrae dal 2016. La tanto attesa ricostruzione non c’è, nel caratteristico paese al confine umbro non è stata ricostruita ancora nemmeno un’abitazione. Ma l’ultima questione che sta muovendo la protesta è la rimozione dei tunnel magazzino della Protezione Civile, distrutti dal forte vento dello scorso novembre. Invece di essere riparati verranno smantellati con conseguenti disagi per le attrezzature.

Il Centro Italia potrebbe perdere una delle sue caratteristiche bellezze naturali. Meta da fine maggio a luglio di numerosi turisti e curiosi. Uno spettacolo della natura che rischia di non ripetersi il prossimo anno. Dietro alla tavolozza di colori che illumina la piana c’è il lavoro e il sudore di tante famiglie. Le stesse a cui erano state fatte promesse, ancora non mantenute. Dopo cinque primavere e quasi cinque estati, gli agricoltori del luogo dicono basta.

Una manifestazione d’effetto, solo una protesta d’impatto, può riaccendere i riflettori sulla zona. La maggioranza dell’opinione pubblica ha iniziato a dimenticare i nefasti accadimenti del 2016. Molti sono convinti che qualcosa sia stato fatto o che si proceda nei lavori, viste le grandi inaugurazioni e tutti i tagli di nastro di edifici pubblici. Per il portavoce Coccia: “A noi non resta che ribellarci rimettendoci di tasca nostra: nel 2022 semineremo la metà della lenticchia e lo faremo a macchia di leopardo e così addio fioritura“.

 

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