Articolo
Testo articolo principale

L’associazione Arquata Potest, nel portare a termine durante la giornata del 9 Maggio,  il recupero dell’antico sentiero tra le frazioni di Piedilama e Pretare, ha ultimato il G.A.D.A. (Grande Anello Di Arquata), un unico tracciato che attraversa i paesi del Comune dei 2 Parchi Nazionali.

Con 50 km di lunghezza, il percorso si sviluppa a cavallo tra il Parco Nazionale del Gran Sasso – Monti della Laga, partendo da Trisungo e risalendo lungo castagneti secolari per poi rientrare sul versante del Parco dei Monti Sibillini, riscendendo dalle falde del Monte Vettore lungo i pendii del Ceresa.

Il tracciato attraversa le frazioni di Arquata, martoriate dal sisma ma dove finalmente iniziano a vedersi i primi cantieri prendere il via, almeno nelle zone non perimetrate.

Arquata Potest, il recupero del G.A.D.A.

L’obiettivo dell’ Associazione Arquata Potest è stato portato a termine dopo 4 anni segnati da numerose difficoltà legate alle zone rosse, sia a causa del sisma che della pandemia.

Nel Giugno 2017, infatti, all’indomani della rimozione dell’evacuazione del Comune, i volontari decisero di portare avanti questo ambizioso progetto col triplice intento di aiutare le attività rimaste sul posto, recuperare la storia millenaria del luogo riaprendo sentieri percorsi dai propri avi, e soprattutto mantenere accesi i fari sulle zone colpite dal sisma. Ed effettivamente, ora che negli ultimi mesi la ricostruzione inizia a muovere i primi passi, per questi territori è finalmente possibile guardare al futuro con maggiore ottimismo.

L’opera di ripristino del tracciato tra Piedilama e Pretare è stata realizzata grazie all’impegno dei volontari Francesca Olini, Paolo Izzi, Monica Piergiovanni, Alessandro Piermarini, Marco Cappelli, Giacomo Stoppo, Lucrezia Piermarini, Sante Corradetti, Valerio Maior, Danilo Giuliani e Carlo Ambrosi, come sempre guidati dal maratoneta e scrittore Vittorio Camacci. Il terremoto, del resto, non ha intaccato la bellezza naturalistica di questi luoghi; in particolare quest’ultimo chilometro ripulito passa di fianco all’antico mulino di Pretare e attraversa Fonte Sant’Egidio, una pòlla d’acqua naturale che sgorga ai piedi di un enorme masso.

ascoli

L’acqua della fonte, che deve il nome al patrono di Piedilama, non solo è potabile ma è ritenuta anche miracolosa dagli abitanti del luogo che erano soliti darla da bere agli ammalati o usarla per gli impacchi.
Proprio su questi pendii transitava peraltro l’antica Salaria Gallica, il diverticolo della Salaria Romana che, nei pressi di Trisungo, entrava nell’entroterra verso i territori prevalentemente abitati da popolazioni di origine celtica.

I toponimi sono ancora lì a ricordarcelo: dal “Passo del Galluccio” a “Montegallo”, fino ad arrivare sull’Adriatico nei pressi di “Senigallia”. Si aprono così nuove opportunità per gli appassionati di trekking, i quali possono peraltro trovare informazioni, foto, mappa e traccia GPS direttamente sul sito. Un unico tour tra il complesso dei Sibillini, della Laga e del Monte Ceresa, confermando la naturale predisposizione per il trekking e il turismo lento dell’unico Comune d’Europa diviso tra 2 Parchi Nazionali.

ascoli

 

TAG: , ,