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Ascoli, gli Itinerari Orsiniani sono una serie di percorsi turistici nel territorio Piceno sulle orme tracciate dallo studioso e naturalista ascolano Antonio Orsini.

Grazie a un lungo lavoro di ricerca e di studio, Maria Luce Sestili ha realizzato un prezioso volume, che parla appunto della sua vita, dei suoi studi e i diversi percorsi all’interno della nostra città e le sue riflessioni.

Ascoli, il volume di Maria Luce Sestili 

Un lavoro lungo vent’anni quello che ha portato alla realizzazione del volume Antonio Orsini 1788-1870. Passato e presente in continua evoluzione, di Maria Luce Sestili, la quale si è dedicata, con molta passione e dedizione, allo studio  della figura dello studioso ascolano Antonio Orsini, chimico, farmacista, ma anche naturalista e scienziato, cercando di raccogliere più materiale possibile per  capire ogni sfumatura della sua vita e delle sue numerose passioni.

“Ringrazio Maria Luce per la sua dedizione a realizzare questo importante volume che va ad arricchire il patrimonio culturale della nostra città dedicato ad una delle figure più importanti di Ascoli. A lui è stato dedicato infatti, il Museo di storia naturale alla cartiera papale, in liceo scientifico, una via e Orsini ha avuto un’importante riconoscimento nell’intero territorio del Centro Italia. Gli itinerari orsiniani permetteranno di scoprire i punti più suggestivi della città e aumentare così anche laa nostra offerta culturale ma soprattutto andranno ad arricchire il dosssier riguardante la candidatura di Ascoli come Capitale della Cultura 2024” ha spiegato il Sindaco, Marco Fioravanti.

L‘Assesssore Donatella Ferretti ha aggiunto ” il motto del liceo scientifico Orsini a lui dedicato è “per aspera ad astra”, attraverso le difficoltà, le avversità si arriva alle stelle ed è proprio quello che rappresenta la sua vita, nato da una famiglia benestante, dopo la prematura scomparsa del padre, va a lavorare nella farmacia di famiglia come commesso. Qui,  vede sbocciare l’amore per le scienze raggiungendo così vertici altissimi. A lui è dedicato anche il Gabinetto Scientifico, ma anche una tipologia particolare della vipera oltre a diversi nomi di alcune piante ed alghe, lasciando così un’impronta a livello internazionale. Siamo fieri che una nostra concittadina abbia dedicato vent’anni ad un volume così prezioso, vero e proprio strumento di arricchimento del nostro patrimonio”.

Il volume, edito nel 2018 in occasione del 230° anniversario della nascita di Antonio Orsini è un vero e proprio dono che la dottoressa Maria Luce Sestili ha voluto fare alla nostra città” cercando di costruire una rete storica ed artistica per una città vista con occhi nuovi. I tre itinerari in esso contenuti che il Comune ha reso fruibili a tutti, sono stati realizzati seguendo proprio le orme di Orsini e partono tutti da Piazza Arringo dove si trova  il busto a lui dedicato realizzato da Romolo del Gobbo. Figura importante per lui sarà  suo nipote, Giovanni Tranquilli, che rimasto orfano di padre, fu  cresciuto proprio dallo zio che lo fece appassionare alla studio delle scienze naturali facendolo diventare un importante bacologo”.

Gli itinerari orsiniani

I cosiddetti Itinerari Orsiniani contenuti nel volume della dottoressa Maria Luce Sestili sono dei veri e propri percorsi naturalistici all’interno della nostra città seguendo le orme tracciate dall’ascolano Antonio Orsini.

Il primo è quello botanico che parte da Piazza Arringo e si prosegue poi verso i giardini pubblici di Corso Vittorio Emanuele dove si trovano alcuni alberi piantati da Orsini Stessi, come alcuni cedri, una magnolia ed un cipresso. Dopo aver attraversato la Chiesa del Carmine si prosegue verso Corso Mazzini e si giunge a Porta Romana. Anche qui, si possono ammirare i platani e il gelso papirifero.

Il secondo itinerario, dedicato agli spostamenti del Museo Antonio Orsini,  parte anche  questo da Piazza Arringo,  si sposta verso Piazza del Popolo dove aveva sede la Farmacia Orsini e si va in Piazza Bonfine dove all’epoca si trovava il Museo . Il percorso poi torna indietro, nuovamente in Piazza Arringo dove nel 1850 fu trasferito al secondo piano del Palazzo del Comune il Museo di storia naturale a lui dedicato.

Ed infine, con il  terzo percorso si va sulle vie del gelso e della seta,  si raggiunge Piazza Roma dove all’epoca nel palazzo che ospita la Libreria Rinascita, si trovava uno degli stabilimenti bacologici di Giovanni Tranquilli, il nipote. Subito dopo, si percorre Via Pretoriana dove si trova il Palazzo Mariotti. Qui, si può  osservare bene la struttura in cui è possibile “leggere”gli ampi spazi areati per la bachicoltura (perché anche questo edificio è stato uno stabilimento di Giovanni Tranquilli). Dopo,  si scende per via Massimo d’Azeglio su Lungo Castellano Sisto V e prendendo poi, Viale De Gasperi si osserva sulla destra lo stabilimento Bacologico Erasmo Mari, dove si trova l’ex seminario. Infine,  si percorre il ponte di Porta Maggior e un breve tratto di Via Giovanni Tranquilli,  Via Milano e  Via Aosta e si giunge così davanti all’ex stazione di Gelsicoltura e Bachicoltura, ( dove oggi si trova la Forestale).

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