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La Regione Marche è la prima in Italia ad aver stipulato un accordo di collaborazione con l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale (ICPI) del Ministero della Cultura.

Lo ha affermato il presidente Francesco Acquaroli annunciando la firma di questo accordo “volto a  tutelare,  salvaguardare e promuovere  quel settore  legato alla grande tradizione popolare, agli antichi mestieri, ai saperi,  alla tutela e alla valorizzazione dei dialetti, purtroppo a rischio di scomparsa, a causa di  fenomeni legati alla globalizzazione, alla velocizzazione della tecnologia e anche a causa della pandemia. Vogliamo, conservare, tramandare e rilanciare questo patrimonio identitario che specialmente nelle piccole realtà  diventa occasione di approfondimento e crescita”.

Regione Marche, di cosa tratta l’accordo

 Come annunciato meno di un mese fa, si è concretizzato  il rapporto di collaborazione tra Regione Marche e Ministero della Cultura, per la promozione e valorizzazione del patrimonio culturale immateriale marchigiano. Tale accordo rappresenta il frutto di un percorso avviato a gennaio scorso dall’assessore regionale alla Cultura, Giorgia Latini con l’Istituto e finalizzato al riconoscimento di “patrimonio culturale” anche per tutto ciò che riguarda le tradizioni identitarie, storiche e i saperi che opportunamente rivitalizzati, sostanziano il senso di appartenenza ad un territorio e ne rappresentano dei punti di forza per il suo sviluppo sostenibile.

” Vogliamo fare una mappatura precisa  a cominciare dalle aree interne e dai centri colpiti dal sisma, perché sappiamo quanto la valorizzazione dei beni immateriali costituisca anche traino di sviluppo e rinascita. Con le Marche e alcune comunità in particolare, Porto S. Giorgio , Pesaro, Fano, Fermo ed altre, abbiamo già stretto rapporti proficui che si stanno concretizzando in eventi e mostre. Questo protocollo, però rappresenta un’ ulteriore evoluzione  organica delle relazioni e l’inizio di un lavoro comune. Cominceremo da subito con un gruppo di lavoro dedicato” ha spiegato Leandro Ventura.

“E’ primo risultato concreto di una forte volontà di  valorizzazione del patrimonio culturale immateriale sia attraverso progetti organici e mirati , per esempio a favore dei borghi e nuclei storici come faremo con il progetto MArCHESTORIE, sia  una precisa impronta per la valorizzazione multidisciplinare delle tradizioni, leggende, musica, che rappresentano un elemento fondamentale dell’identità delle Marche e contribuiscono alla qualità della vita individuale e collettiva di cittadini e turisti” ha detto Giorgia Latini commentando la firma del protocollo.

Il Protocollo d’intesa è destinato a strutturare un articolato rapporto di collaborazione, volto a sostenere ed implementare la conoscenza, la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale immateriale marchigiano, anche conservato negli istituti museali, per salvaguardare le testimonianze e la documentazione delle tradizioni identitarie di quelle comunità attraverso il fondamentale ruolo svolto dall’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del Ministero della Cultura nell’ambito della tutela, salvaguardia, valorizzazione e promozione del patrimonio etnoantropologico italiano .

Così come il recente riconoscimento di Fabriano come Città della carta e della filigrana e di Ascoli Piceno e Pioraco come Città della carta (L.R. n. 4/2021) ha consentito di promuovere la valorizzazione della produzione della carta e della filigrana, contribuendo allo sviluppo culturale, turistico e produttivo del territorio. O la realizzazione di mostre come la prossima organizzata a Porto San Giorgio che si inaugurerà il 15 luglio e si intitola “ Racconti invisibili”. Tra gli altri adempimenti previsti dall’accordo non meno importante è quello di  sviluppare percorsi di inserimento nelle realtà lavorative e imprenditoriali dei giovani del territorio, con particolare attenzione all’acquisizione di competenze trasversali e alla rivitalizzazione e reinterpretazione dei saperi locali.

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