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Due aziende agricole marchigiane associate a CIA Marche – l’Agriturismo Montorso di Monte Rinaldo e la Cantina SeSí di Appignano del Tronto – saranno protagoniste della 33° edizione del Sana, in programma a BolognaFiere dal 9 al 12 settembre.

Soddisfazione di CIA Marche

Mirella Gattari, Presidente della CIA, Confederazione Italiana Agricoltori, delle Marche manifesta la sua soddisfazione. “Sono due realtà agricole locali – afferma – che con i loro prodotti rappresentano al meglio le Marche in questo importante appuntamento dedicato al biologico”.

Il SANA aprirà i battenti il 9 settembre all’insegna dello slogan “Il futuro riparte dal bio”. E la Cia sarà, con i suoi associati, al Salone per la promozione del biologico Anabio. Nella giornata di apertura  si terrà lo show cooking “Gnocchetti di patate con pomodorino giallo e guanciale di maiale” dell’agrichef Maicol Paoletti dell’Agriturismo Montorso.  Insieme alla sorella Desiré preparerà il piatto la cui degustazione sarà abbinata ai vini della Cantina SeSì. 

La parola ai protagonisti marchigiani

Maicol e Desiré Paoletti dell’Agriturismo Montorso

“La nostra azienda – spiega Paoletti – nasce come agriturismo nel 2002, da un’idea dei miei genitori Graziana e Graziano. In seguito io e mia sorella Desirè, orgogliosi dell’attività, ci siamo appassionati a questo lavoro. Lei si dedica totalmente alla cucina, che è tipica marchigiana: produciamo pasta fresca a mano, proprio come una volta, con il mattarello. Ho sempre voluto creare un’azienda capace di trasformare e vendere tutto ciò che produce. Oggi abbiamo un moderno laboratorio dedicato alla produzione di salumi da suini allevati nella nostra azienda in stato semibrado. Stiamo anche allestendo un punto vendita aziendale dove raccoglieremo i nostri prodotti e quelli delle aziende agricole limitrofe. Perché credo molto nella collaborazione tra le varie realtà del territorio”.

Lo staff della Cantina SeSí di Appignano del Tronto

La Cantina Sesì è un’azienda agricola biologica a conduzione familiare. “La nostra – spiega il titolare – è una realtà nata nel 2014 dall’amore e dall’unione della nostra famiglia. Il suolo argilloso tipico del territorio dei calanchi ci regala una vendemmia con poca quantità, ma ricca di qualità. E noi trasformiamo la qualità in vino elegante e complesso. Abbiamo iniziato da subito un percorso di conversione al biologico per rispetto dell’ambiente che ci circonda e per un vino sempre più naturale. Siamo molto orgogliosi per l’opportunità che ci è stata data di partecipare a questo importante evento”.

 

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