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Novità nel percorso di ricostruzione del Centro Italia. Per le Marche sono state finanziate progettualità per circa 100 milioni di euro. Interventi che devono portare un valore aggiunto e devono trainare il rilancio e la ripresa economica del cratere sismico.

Ricostruzione fisica dell’Appennino Centrale

Prende forma la strategia per accompagnare la ricostruzione fisica dell’Appennino Centrale colpito dal sisma. Interventi economici mirati al sostegno e allo sviluppo. Approvato il Contratto istituzionale di Sviluppo promosso dal Ministro del Sud e della Coesione territoriale Mara Carfagna. Ha assegnato 160 milioni di euro a 49 progetti selezionati dalle quattro Regioni del cratere 2016. 

Nel frattempo si è svolta la prima riunione della Cabina di coordinamento integrata post sisma 2009 – 2016 presieduta dal Commissario Straordinario Ricostruzione Sisma 2016 Giovanni Legnini, per delineare gli indirizzi dei programmi unitari di intervento per l’utilizzo del Fondo complementare al PNRR di un 1 miliardo e 780 milioni di euro dedicato alle aree colpite dai sisma.

Le parole di Francesco Acquaroli

Il Presidente Francesco Acquaroli commenta così il risultato raggiunto: “Il Contratto Istituzionale di Sviluppo ha rappresentato un’importante occasione di concertazione e sinergia con i territori. Un percorso lungo e condiviso che oggi ha portato ad una prima firma importante, con la prospettiva di rilancio delle aree colpite dal sisma. Sono convinto che anche progetti che in questo momento non sono rientrati nel finanziamento, ma che rappresentano una opportunità per i territori, saranno finanziati nelle prossime, imminenti, occasioni“.

I programmi operativi

Le parole del Commissario Giovanni Legnini dopo la prima riunione per il PNRR Centro Italia. “La prossima importante scadenza è quella del 30 settembre, data entro cui vanno definiti i programmi operativi. Le nostre strutture stanno lavorando per consegnare al MEF un documento il più possibile puntuale e completo. Se le misure saranno approfonditamente condivise avranno maggiore possibilità di aderire alle esigenze del territorio ed essere attuate.

Bisogna fare tutto il possibile per reperire ulteriori risorse che vadano a finanziare i progetti che non hanno ottenuto un contributo. Il grande numero delle proposte è un segnale positivo di vitalità dei territori, che va valorizzato. Nel Centro Italia siamo alla vigilia di una concentrazione di impegni attuativi senza precedenti che richiedono il massimo impegno da parte di tutti gli attori istituzionali e tecnici“.

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