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Caos green pass nelle aziende: sarà obbligatorio dal 15 ottobre e le associazioni dei trasporti e della logistica chiedono chiarimenti al Governo. Chiarimenti urgenti.

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Green pass per gli operatori esteri? E’ caos

Le aziende dei settori trasporto e logistica sono fortemente preoccupate a causa di una potenziale disparità di trattamento fra operatori nazionali ed esteri. Disparità di trattamento al momento molto più che probabile. Le associazioni che le rappresentano, perciò, hanno chiesto al Governo di fare chiarezza prima che l’obbligo entri in vigore. La lettera, indirizzata al presidente del Consiglio Draghi e al ministro della mobilità sostenibile Giovannini, è firmata da Confartigianato Trasporti e Unatras. Quest’ultima è  l’Unione delle principali associazioni dell’autotrasporto italiane.

Confartigianato trasporti Marche

“Ci preme sottolineare la necessità di garantire l’omogena applicazione della norma su tutto il territorio nazionale a chiunque, assicurandone il rispetto agli operatori nazionali e a quelli stranieri.” sottolinea Elvio Marzocchi, presidente di Confartigianato trasporti Marche.  “Condizione necessaria – prosegue – per scongiurare fenomeni di dumping e alterazione del mercato che favorirebbero i vettori esteri. I quali, in caso di corretta applicazione della legge, sarebbero di fatto esentati dall’obbligo. Siamo convinti che debba continuare il confronto avviato in tema di aggiornamento del Protocollo condiviso [*]. E  riteniamo opportuno coniugare le disposizioni del decreto del 21 settembre con le linee guida, promuovendone un aggiornamento”.

L’auspicio, in definitiva, è che si possano chiarire tutti i dubbi sull’applicazione del decreto per arrivare a un risultato che garantisca procedure compatibili con i diversi modelli organizzativi dell’attività lavorativa nell’autotrasporto.

Confartigianato Trasporti e Unatras chiedono inoltre un intervento sulla normativa in materia di privacy, che oggi limita la possibilità per i datori dell’autotrasporto di adempiere correttamente e nei tempi previsti gli obblighi di verifica.

“Riteniamo che l’impresa – si legge nella nota di CGIA trasportidebba poter conoscere la validità del green pass dei suoi dipendenti. Per agevolare la programmazione di lavori, sostituzioni, trasferte, compatibili con gli obblighi di sicurezza. E per poter individuare più facilmente le modalità operative per l’organizzazione delle verifiche anche a campione, che sono demandate ai datori di lavoro a partire dal 15 ottobre”.

[*] Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del COVID -19 nel settore del trasporto e della logistica

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