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TuttoFood in prima linea per la difesa del Made in Italy. Nasce la collaborazione strutturata e continuativa tra il punto di riferimento nel mondo per i produttori e distributori del food and beverage, Filiera Italia e Coldiretti.

L’Italian Sounding, il falso Made in Italy

Negli ultimi mesi cresce nel mondo il cosiddetto Italian Sounding. Tanti i prodotti che “suonano” italiani grazie a un nome, un’immagine o una bandierina tricolore. In realtà sono prodotti altrove con standard qualitativi inferiori all’originale. Il loro giro d’affari è stimato in 100 miliardi. Una cifra che corrisponde al doppio dell’export italiano.

Il consumatore straniero è convinto di acquistare un prodotto italiano autentico. Il cibo rappresenta la prima ricchezza dell’Italia. Attualmente si attesta ad un valore di 575 miliardi di euro con un aumento del 7% rispetto all’anno precedente nonostante le difficoltà legate alla pandemia. I dati sono forniti da Coldiretti che sottolinea il bisogno di investire per superare le fragilità presenti. Fondamentale difendere la sovranità alimentare e ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali.  Inoltre, sbloccare tutte le infrastrutture per migliorare i collegamenti tra Sud e Nord del Paese e con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo. 

Stop alla Cina sui semi italiani

Pareri molto positivi al TuttoFood sulla decisione del Governo di fermare l’acquisizione, da parte della multinazionale cinese Syngenta, della Verisem. L’azienda romagnola è depositaria di un pezzo del patrimonio genetico nazionale di biodiversità fatto di sementi conservate da generazioni di agricoltori. Syngenta è controllata dal un colosso statale cinese Chem China attivo in vari settori tra cui quello degli agrofarmaci. La Verisem è una delle più importanti realtà mondiali nel campo delle sementi. “La Coldiretti, insieme a Filiera Italia, è stata la prima a richiedere un intervento del Governo per impedire il passaggio in mani cinesi di una realtà strategica per la sovranità alimentare nazionale” sottolinea Ettore Prandini.

 

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