Articolo
Testo articolo principale

La Regione ha approvato le linee di indirizzo per le attività di formazione nell’area di crisi industriale complessa del Piceno. La delibera stanzia 600.000 euro di fondi Fse, equamente ripartiti tra le due aree di crisi. I fondi saranno destinati al finanziamento delle attività di riqualificazione professionale degli occupati nelle aziende con sede operativa in uno dei comuni ammissibili. Il tutto nel segno dell’innovazione digitale, dell’efficientamento dei processi di internazionalizzazione e del passaggio generazionale.

Ora dovrà essere emanato l’avviso, rivolto sia alle aziende sia agli enti di formazione. Grazie alla procedura del “just in time” sarà possibile assecondare i fabbisogni formativi delle imprese nel momento stesso in cui emergono. Riducendo, quindi, i tempi tra la presentazione delle domande e l’avvio dei percorsi formativi.

L’assessore Castelli sulla formazione

guido castelli formazione

L’assessore regionale Guido Castelli

“Abbiamo aggiunto due tasselli fondamentali alla realizzazione dei progetti di riconversione e riqualificazione industriale e del mercato del lavoro – spiega l’assessore alle aree di crisi Guido Castelli -. In un anno abbiamo mobilitato ben 14 milioni di fondi per investimenti e per la digitalizzazione dei processi produttivi delle imprese strutturate. Per creare nuove realtà aziendali produttive e di servizi, per incoraggiare le imprese ad assumere e stabilizzare i contratti precari”.

“Non è escluso – continua – che l’impegno finanziario della Regione su questa area, già implementato nella manovra di bilancio di fine 2020, venga ancora incrementato. Così da poter finanziare altre domande della graduatoria del bando per la digitalizzazione. Stiamo valutando, insieme al Tavolo permanente per le politiche attive del Piceno, come svincolare i residui dall’atto integrativo. E le misure verso cui indirizzarli: tutto ciò va fatto in tempi brevi, per evitare che questi fondi diventino inutilizzabili per mancato rispetto delle tempistiche imposte dalla programmazione europea”.

“Siamo consapevoli – conclude l’assessore – della necessità di garantire e incoraggiare l’integrazione tra il mondo produttivo e il mercato del lavoro. Prestando attenzione alle disparità territoriali che contraddistinguono la nostra regione, naturalmente. Il rilancio di un’area di crisi deve passare anche per la riqualificazione in chiave innovativa delle maestranze. Mentre l’incremento occupazionale trova la sua fonte principale negli investimenti del sistema produttivo».

Leggi anche Ricostruzione: Acquaroli a Pieve Torina e Caldarola

TAG: , , , ,