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L’azienda Kiro, start up del cachemire di qualità, ha presentato il progetto Serafiko con la prima collezione di capi. Lo ha fatto nella splendida cornice della Sala degli Specchi di Confindustria Ascoli Piceno. E con un testimonial d’eccezione: Massimiliano Ossini.

Kiro e Serafiko

Domenico Sacconi e Pietro Pataccoli, co-fondatori del brand, si sono ispirati a “Serafino”, capolavoro di Pietro Germi con un Celentano ragazzino davvero irresistibile. Un cult movie girato nelle zone dei Monti Sibillini. Film che ben rappresenta lo stile di vita delle terre della Sibilla, caratterizzato da valori semplici ma essenziali e immortali. Fatto di ritmi cadenzati dai cicli naturali, rispetto per il Creato, senso di comunità, sobrietà.

Elementi da rivalutare, per migliorare la propria qualità di vita.

Kiro ha realizzato l’intera collezione di Serafiko utilizzando eco-cachemere di altissima qualità, dell’azienda manifatturiera Pecci 1884-Filati Naturali. Ogni capo è accompagnato da un cartellino, nella cui mescola sono inseriti semi di alcuni fiori tipici delle aree montane italiane: papavero, fiordaliso e margherita. Il cartellino, se piantato in vaso o direttamente sul terreno, favorirà la fioritura di queste bellissime e colorate specie. Un modo, non solo simbolico, per promuovere delle terre nobili.

I commenti

“La nostra filosofia di ricerca continua – ha spiegato l’amministratore e fondatore Domenico Sacconi – si basa sulla contaminazione di idee e spunti. Sul coinvolgimento di energie umane, nella condivisione dei nostri valori di vita che sono anche aziendali. E’ il nostro modo di promuovere non solo un prodotto, ma le terre dei Sibillini in tutta l’alta qualità e la raffinatezza che possono esprimere”.

“Cerco di lavorare per questo territorio – ha rimarcato Ossini – e in queste persone vedo chi lo ama ed ha voglia di migliorarlo”.

Tra i presenti anche il rettore del Santuario della Madonna dell’Ambro, Padre Gianfranco Priori, che ha ricordato come il Santuario sia sempre più il motore di attrazione turistica dei Sibillini. “Progetti come questo – ha aggiunto – stimolano il rilancio dopo terremoto e pandemia. Dimostrando anche che si può continuare a vivere bene in queste zone”.          

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