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L’ARPAM (Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche) conferma il miglioramento continuo delle acque di balneazione marchigiane. Lo attestano i report dei monitoraggi della qualità dei corpi idrici fluviali, lacustri e marino costieri contenuti nella “Relazione annuale sulla qualità delle acque di balneazione 2021” .

Acque di balneazione delle Marche

Le acque di balneazione monitorate sono 254: 245 marine e 9 interne. Di queste, 228 sono classificate ECCELLENTI (erano 219 nel 2020), 15 sono BUONE (21 nel 2020). Dunque, le prestazioni del nostro litorale nel 96% dei punti monitorati sono ottime. Con 160 chilometri di costa marchigiana che vantano ottime prestazioni, e un solo chilometro di costa sotto la sufficienza.

In 5 casi i rilievi hanno rilevato lievi peggioramenti, con 3 acque che passano da una qualità “eccellente” a “buona” e  2 da “buona” a “sufficiente”.

Ascoli Piceno sul podio

Il quadro complessivo delle 5 province conferma il podio dello scorso anno ad Ascoli Piceno, con il 100% delle acque marine classificate come ECCELLENTI.

Nella provincia di Pesaro la percentuale delle acque eccellenti è del 99%; 97% nella provincia di Ancona. Seguono la provincia di Fermo con il 76% di acque di balneazione eccellenti e Macerata con il 72%.

marche acque balneazione

Fiumi e invasi

Per i fiumi la qualità ambientale è valutata attraverso il monitoraggio di indicatori biologici, chimici e chimico fisici in un periodo di tre anni. I risultati vengono sintetizzati nei due indici di stato ecologico e stato chimico.

Nel periodo 2018-2020 sono stati monitorati il 66% dei 185 corpi idrici fluviali e il 100% degli invasi: una rete di  111 stazioni fluviali e 7 lacustri.

I risultati delineano un quadro di generale discreto miglioramento della qualità degli indicatori analizzati. Lo stato ecologico dei fiumi raggiunge nel 75% dei casi le classi BUONA e SUFFICIENTE. Lo stato chimico raggiunge nel’87% dei casi quella BUONA.

marche fiumi

Salvo poche eccezioni, i risultati migliori si ottengono nelle zone più interne, appenniniche e collinari, dove l’antropizzazione è contenuta. Le classi di qualità tendono a peggiorare man mano che si procede verso la fascia costiera, più antropizzata.

Il generale miglioramento della qualità dello stato chimico rispetto al triennio precedente è dovuto anche all’evolversi delle tecniche d’indagine. Oggi sono più affidabili e precise, consentono anche di escludere casi anomali, come ad esempio quelli connessi agli eventi sismici.

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Migliora anche la qualità ambientale degli invasi, con un importante incremento della percentuale di corpi idrici in stato ecologico e chimico BUONO. La totalità degli invasi regionali risulta in stato chimico classificato come BUONO.

Il commento

“La divulgazione dei risultati dei monitoraggi dell’ARPAM – commenta il direttore generale Giancarlo Marchetti –  ancora una volta intende fornire a tecnici e decisori, ma anche a tutte le componenti del tessuto sociale e civile, dati certificati con cui sia possibile orientare scelte e comportamenti di istituzioni e semplici cittadini. Come abbiamo già fatto con il progressivo ampiamento degli indicatori ambientali pubblicati sul sito e recentemente con la diffusione della pubblicazione “Marche Ambiente”, crediamo che la comunicazione e la condivisione dei dati ambientali sia, al pari delle attività tecniche necessarie per il controllo e il monitoraggio dell’ambiente,  una delle priorità costitutive dell’attività dell’Agenzia.  Al fine di realizzare con sempre maggiori probabilità di successo un futuro davvero sostenibile”.

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