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Terremoto Centro Italia, oggi si è tenuta la conferenza del Commissario Straordinario di governo per la ricostruzione post sisma 2016, Giovanni Legnini. Presenti giornalisti, rappresentanti delle associazioni e dei comitati dei cittadini. La conferenza ha fornito riflessioni sulla Legge di Bilancio, il fondo del PNRR per le aree sisma, l’andamento dei lavori nel cratere e le decisioni che saranno prese entro fine anno. 

Terremoto Centro Italia, Legnini: “condizioni per accelerare”

Oggi, anche grazie alla conferma del Superbonus al 110% per quattro anni, ci sono le migliori condizioni possibili per ricostruire case sicure e sostenibili dal punto di vista ambientale. Lo Stato, che ha già messo a disposizione della ricostruzione del Centro Italia 14 miliardi di euro, e 1,8 miliardi con il Fondo complementare al PNRR per lo sviluppo economico. Adesso è ora che tutti i protagonisti della ricostruzione, cittadini, tecnici, sindaci, uffici regionali, facciano la loro con il massimo impegno possibile.

Non possiamo accettare ulteriori ritardi, indecisioni o comportamenti opportunistici. Dove si può, si deve ricostruire. Il grosso del lavoro è ancora davanti a noi, perché dovremo ricostruire almeno altri 40 mila edifici, oltre ai 20 mila per i quali sono già state presentate le domande. Oggi abbiamo risorse e strumenti adeguati che ci permettono di programmare al meglio anche la ricostruzione privata“. Le parole del commissario Giovanni Legnini in conferenza. 

Due anni di procedure

Durante la conferenza, il Commissario ha voluto rimarcare le procedure di questi ultimi due anni: “Abbiamo rimosso gli ostacoli normativi e procedurali più evidenti. Oggi riscontriamo difficoltà legate all’andamento del mercato dell’edilizia, prima saturato dal successo del Superbonus, poi ingessato dall’aumento dei prezzi. Abbiamo già deciso un primo aumento del contributo di ricostruzione, ma entro febbraio avremo anche un nuovo prezzario, più aderente alle condizioni attuali del mercato. Nel frattempo i progettisti possono usare i prezzari regionali, già adeguati. E contare sul riconoscimento dei maggiori costi per i lavori già iniziati e sul Superbonus al 110% che consente di coprire la spesa per gli interventi di riparazione che resterebbero sulle spalle dei proprietari“.

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