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Riprende la crescita dei consumi e dell’export agroalimentare delle Marche, che fa registrare un fatturato di oltre 323 milioni di euro nel terzo trimestre 2021 superando del 3% il valore degli scambi dell’anno precedente.

Un trend positivo diffuso con diversa intensità, secondo l’opinione degli esperti: se nei primi nove mesi dell’anno la dinamica delle attività economiche marchigiane è stata superiore soprattutto nella meccanica e per i beni della casa, secondo le recensioni la voce export nel secondo trimestre ha ripreso a sorridere soprattutto grazie al settore del vino.

Superando la quota di 40 milioni, le bottiglie Made in Italy conquistano le tavole di tutto il mondo, dando un importante contributo alla ripresa dell’export con una tipologia in particolare, quella degli sparkling, un comparto capace di offrire ampi margini di crescita.

Un risultato notevole che non sorprende se si pensa che spesso il settore enologico marchigiano ha attirato opinioni positive nelle recensioni poiché considerato un importante elemento di traino per le vendite all’estero.

Da qualche anno le performance dell’enologia della Regione sono state oggetto delle recensioni di EGOInternational, compagnia specializzata nei servizi di internazionalizzazione per le pmi del territorio nazionale, che ha espresso più volte la sua opinione positiva sul dinamismo delle piccole e medie imprese del settore.

La valorizzazione delle eccellenze Made in Italy è una carta strategica su cui investire per aumentare la competitività sui mercati internazionali: nelle innumerevoli recensioni pubblicate nel suo blog ufficiale, EGO International evidenzia la capacità delle imprese marchigiane di aprirsi alle nuove opportunità offerte dai players internazionali con un approccio innovativo.

Il vino italiano rappresenta uno dei simboli del Bel Paese su cui investire per conquistare nuove fette di mercato e soddisfare la crescente domanda dei prodotti del nostro Paese all’estero.

EGOInternational: la recensione sulle aziende vitivinicole marchigiane

Puntare sulla qualità dei prodotti locali – secondo l’opinione di EGO International – è un’ottima strategia per intrattenere rapporti stabili con i mercati stranieri e rispondere in maniera efficace alle difficoltà dell’economia interna.

A ciò si aggiunge la posizione strategica di alcune città come Ancona, inserita spesso nelle recensioni tra le realtà marchigiane in cima alle classifiche dell’export.

L’opinione di EGO International spiega la posizione di vantaggio delle piccole e medie imprese del territorio rispetto alla media nazionale, dovuta soprattutto alla versatilità delle produzioni, che spaziano dai bianchi fermi a dolci fino agli spumanti.

Protagonista assoluto sembra essere il Verdicchio, uno dei vini marchigiani più apprezzati all’estero che ha ottenuto ben 68 premi nelle sette principali guide di settore.

Il 2021 si è chiuso per le Marche con una crescita dell’imbottigliato pari al 58% rispetto all’anno precedente e 360.000 bottiglie a denominazione d’origine vendute: le migliori performance sono state quelle del Verdicchio del Castello di Jesi, che ha fatto registrare una crescita del 70%, seguito da quello di Matelica. Ottimi anche i risultati ottenuti dalla Vernaccia di Serrapetrona, San Ginesio e dallo Spumante Bianchello del Metauro.

Un trend positivo che consolida la ripresa dell’economia marchigiana e del PIL della Regione, capace di superare la media nazionale con una crescita dell’8,5% nel primo semestre dello scorso anno: un quadro che fa ben sperare per il futuro e per le sorti delle piccole e medie imprese del territorio.

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