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Google Earth protagonista di una nuova scoperta a Falerone. Individuato un intero quartiere sepolto dalla vegetazione dell’antica Falerio Picenus. L’importante rilevamento si deve a Paolo Storchi del Dipartimento di Beni Culturali Università di Bologna.  

Google Earth, la tecnologia in aiuto dell’archeologia

Grande novità archeologica nel territorio dell’attuale comune di Falerone (FM). Tramite Google Earth maps, il prof. Paolo Storchi ha scoperto un intero quartiere, prima ignoto, dell’antica Falerio Picenus. Un importante rilevamento reso possibile grazie alla disposizione della vegetazione in superficie. Un ritrovamente che porterà a una rinnovata lettura dell’urbanistica della città antica.

La scoperta è stata resa possibile anche grazie al costante monitoraggio in remoto dell’area archeologica. Nella zona infatti è attivo un progetto di ricerca e valorizzazione dell’antica città romana. Un progetto con l’obiettivo di approfondire la conoscenza della zona e restituirne piena comprensione a tutti. A breve. come conseguenza di queste ultime novità, partiranno le indagini geofisiche che potranno dare eventualmente conferma di tutto.

Le tracce individuate tramite Earth Google sono quelle che i topografi definiscono crop marks. Nei campi che ora sovrastano le strutture sepolte, le radici delle piante nate non trovando più suolo fertile per crescere si seccano mentre le altre, non incontrando alcun ostacolo, sono verdi e rigogliose.

Il progetto Falerio Picenus

L’operazione di G Earth Online si inserisce un progetto di studio e valorizzazione dell’antica città romana di Falerio Picenus di cui ancora sfugge il disegno complessivo. Studi e ricerche sono già partite la scorsa estate, con rilevamenti 3D dal teatro romano. Il progetto è finanziato anche attraverso fondi europei e vede una convenzione fra il Comune di Falerone, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Regione Marche e l’Università di Bologna. Diretto dalla dott.ssa Federica Grilli (SABAP Marche) e dal Prof. Enrico Giorgi (Dipartimento di Storia Cultura e Civiltà, Università di Bologna). Le operazioni sul campo sono coordinate dal Prof. Paolo Storchi con il supporto di studenti, dottorandi, specializzandi DISCI, Università di Bologna.

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