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La Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno ha realizzato, insieme all’Università Politecnica delle Marche, una indagine sulla qualità dei servizi nella provincia di Ascoli Piceno. I risultati sono interessanti.

Qualità dei servizi on line

In Italia la quota di comuni con servizi per le famiglie interamente on line è pari al 25,1%: ciò significa che, in media, solo in un comune italiano su quattro è possibile gestire interamente on line le procedure per l’accesso ad uno o più servizi.

Tale quota scende al 21,6% per la provincia di Ascoli Piceno, dove in alcune realtà – per esempio nelle aree montane – si scontano rilevanti difficoltà nel percorso verso la transizione digitale. Sul dato incidono sia la dimensione dei comuni sia la caratterizzazione dei territori e il grado di urbanizzazione. In genere, nelle province “prevalentemente rurali” i valori tendono ad essere più bassi della media.

Qualità dei servizi di pubblica utilità

Per quanto riguarda il servizio elettrico, il numero di interruzioni accidentali lunghe (senza preavviso e superiori ai tre minuti), è pari ad una per utente nella provincia di Ascoli. Contro le 2,4 registrate a livello nazionale.

Il parametro relativo all’offerta di trasporto pubblico locale evidenzia, per la provincia di Ascoli, una situazione di grave ritardo rispetto alla media regionale e nazionale. Con il risultato che i cittadini ascolani non dispongono “in concreto” di una valida alternativa al trasporto privato.

Ma è considerando la sfera dei servizi sanitari, che emergono le maggiori criticità.

In Italia la disponibilità di posti letto per specialità ad elevata assistenza è di 3 ogni 10 mila abitanti. Il valore nella provincia di Ascoli è pari a 1,9: una posizione di svantaggio sia rispetto alla media nazionale, che regionale (2,7).

Una situazione simile si verifica in relazione ai posti letto negli ospedali. La provincia di Ascoli, infatti, ha una dotazione di 24,8 posti letto ogni 10 mila abitanti. Il dato è inferiore sia alla media nazionale (33,2) sia a quella regionale (32,0).

Un’ulteriore criticità è rappresentata dalla carenza di medici specialisti. Problema noto a livello nazionale, ma che si palesa con maggiore gravità a livello locale, dove operano 26,6 medici specialisti ogni 10 mila abitanti contro i 30,2 di media nazionale.

A quanto finora osservato si lega il tema dell’emigrazione ospedaliera in altra regione. La percentuale di emigrazione che caratterizza la provincia di Ascoli (12,5%) è notevolmente più elevata rispetto alla media del Paese (8,3%). Le province con la maggiore capacità di attrazione sono concentrate al Nord, dove l’emigrazione ospedaliera risulta più contenuta con una media pari al 6,3%.

Va evidenziato, tuttavia, che a partire dal 2016 nella provincia di Ascoli si è assistito ad una lenta, ma progressiva riduzione del tasso di emigrazione.

Fonte: Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno.

I dati, forniti dall’ISTAT, sono stati elaborati dalla Fondazione Carisap e dall’Università Politecnica delle Marche.

 

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