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Gas russo in Italia, il conflitto in Ucraina costituisce un serio fattore di rischio immediato per la sicurezza del sistema energetico nazionale. La Fondazione Mattei ha pubblicato un rapporto con la simulazione di scenario critico di breve periodo in Italia.

Gas russo in Italia, a rischio il sistema energetico nazionale

Il sistema nel suo complesso sarà sempre in grado di coprire la domanda elettrica. Tuttavia, la scarsità e l’alto costo del gas avrebbero come impatto un aumento del prezzo dell’elettricità e delle emissioni. Garantire la sicurezza del sistema elettrico comporterebbe un ammanco di gas negli altri settori, ovvero quello industriale e quello civile. Pertanto, il decisore politico si troverebbe a dover definire onerose misure di razionamento,
che potrebbero anche riguardare il sistema elettrico.

In questi giorni, ci sono state diverse dichiarazioni circa la possibilità del sistema energetico italiano di riuscire a sostenere una riduzione o anche la completa mancanza del gas russo. Molte delle misure discusse sulla stampa, non sono attivabili in tempi brevi. Soprattutto quelle che richiedono investimenti infrastrutturali. Senza gas e senza importazioni, il sistema è a rischio blackout.

Usi civili

Il settore certamente più difficile da gestire in caso di blocco di fornitura del gas è sicuramente quello degli usi civili. La pandemia non ha praticamente intaccato i consumi di questo settore, peraltro esposto alle
condizioni climatiche. Certamente, chiusure di uffici e telelavoro strutturato, potrebbero ridurre la domanda di riscaldamento di edifici commerciali e di uffici. Più in generale, una situazione di tensione prolungata potrebbe portare ad una riduzione della domanda gas, riducendo anche il divario da colmare. Sempre a condizione che
si riescano ad attivare davvero le forniture alternative indicate.

Conseguenze economiche

Interruzioni dei flussi potrebbero avere riflessi importanti sull’economia italiana ed europea. Prezzi altissimi e il razionamento necessario della domanda, potrebbero portare a una forte contrazione del PIL. A sua volta,
ridurrebbe la domanda energetica e quindi la necessità di disporre di ulteriore gas. Il tutto potrà variare a seconda delle possibili misure di solidarietà e di supporto reciproco tra gli stati europei.

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