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Il progetto di arretramento della ferrovia adriatica fa discutere: il Sindaco di Pesaro attacca la Regione e l’assessore competente risponde per le rime. Facendo chiarezza.

Dopo la conferenza stampa, il sindaco di Pesaro Matteo Ricci ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un post alquanto polemico nei confronti della Regione Marche. Con il post ha anche invitato l’assessore regionale alle infrastrutture Francesco Baldelli a ricordare “che Pesaro fa parte delle Marche”. E l’assessore Baldelli, chiamato direttamente in causa, ha risposto. Pubblichiamo entrambi gli interventi, per completezza di informazione.

Ferrovia, la miccia: il post del Sindaco di Pesaro

“Arretramento ferrovia: dalla Regione basta divisioni, così si perde un’opportunità storica di 1,8 miliardi per modernizzazione la Regione Marche.

Nessuno si permetta di mettere in discussione l’investimento di 1,8 miliardi per il potenziamento della dorsale Adriatica nelle Marche, così perdiamo un’opportunità storica per tutto il territorio.

È avvilente. Così corriamo il rischio di isolare e declassare la nostra regione.  Mi chiedo se questi finanziamenti fossero arrivati in un’altra città marchigiana sarebbe cambiato qualcosa? L’assessore Baldelli si deve ricordare che Pesaro fa parte delle Marche.

Nell’intervento che abbiamo proposto c’è anche Fano, un intervento che riteniamo strategico. L’arretramento consentirebbe anche a Fano di mantenere la stazione in un luogo centrale, e allo stesso tempo di intercettare anche le merci.
Questa è un’opportunità storica e da prendere al volo, ma in Regione la reazione sembra essere tutt’altra”.

regione marche ferrovia

L’assessore alle infrastrutture della Regione Marche Francesco Baldelli

Ferrovia: la replica dell’assessore regionale

“Non si riesce davvero a comprendere la reazione scomposta e aggressiva del Sindaco di Pesaro in merito alla questione della ferrovia adriatica. Sarebbe invece opportuno, per il bene delle comunità, che le istituzioni dialogassero nelle sedi opportune confrontandosi sui temi e sulle istanze provenienti dai territori per individuare le migliori soluzioni possibili.

Così ha fatto la Regione Marche anche in questa occasione, avviando un confronto costruttivo con tutti i Sindaci interessati, i quali hanno partecipato alla riunione del 30 marzo scorso.

Al contrario, il Sindaco di Pesaro ha preferito non partecipare, non delegare nemmeno un assessore, ma inviare un suo collaboratore, fuggendo così dal confronto di carattere istituzionale con i colleghi sindaci e con la Regione, per poi preferire monologhi in conferenza stampa. 

Partecipando, Ricci avrebbe infatti potuto comprendere le proposte e le preoccupazioni espresse in un clima costruttivo da tutti i Sindaci, i quali hanno dimostrato un’ apprezzabile volontà di costruire una visione unitaria in grado di rafforzare Pesaro e tutta la Regione nel confronto con il Ministro delle Infrastrutture.

In quell’occasione è stata manifestata profonda preoccupazione perché l’aumento del traffico merci sulla dorsale adriatica è destinato a penalizzare il traffico passeggeri a livello locale. Considerato anche che ogni intervento di arretramento comporterebbe, come indicato dall’attuale soluzione proposta dal Ministero, lo smantellamento della attuale linea con danni irrimediabili al trasporto pubblico locale e alle buone pratiche di quei cittadini che oggi preferiscono il treno all’auto.

Interventi così significativi, vanno valutati nel loro complesso, poiché se calati dall’alto e senza alcun confronto con il territorio, rischiano di essere una condanna e non elementi di crescita per le nostre aziende.

Scelte di questo tipo non possono essere definite in maniera individuale, senza coinvolgere i territori interessati e senza confrontarsi con tutti gli altri comuni della dorsale adriatica che si vedranno sfrecciare un treno merci ogni 8 minuti. Non si tratta di potenziare la linea adriatica, ma di trasformarla in linea privilegiata Nord-Sud per il trasporto merci da e per Taranto e Gioia Tauro.

Sarebbe devastante l’impatto sui territori, come evidenziato dalle previsioni fornite dal Ministero, che indicano come lungo le nostre città transiteranno fino a 176 treni merci al giorno, 100 dal Porto di Taranto e 76 da quello di Gioia Tauro, una cifra insostenibile che, oltre a non tener conto dell’impatto sul traffico passeggeri locale, è incompatibile con l’orografia e con la presenza di numerose strutture dedicate al turismo.  Inoltre, è incomprensibile come non vengano presi in considerazione i treni in partenza dai porti e dagli interporti di Marche e Abruzzo, come se lo sviluppo economico-imprenditoriale del Centro Italia fosse secondario.

Invitiamo, infine, il Sindaco di Pesaro, a partecipare alle prossime riunioni insieme agli altri Sindaci, al fine di disegnare una visione unitaria delle infrastrutture che è mancata nel passato, e che non può essere affrontata in maniera solitaria rischiando di scadere nella autoreferenzialità.”

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