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La pandemia ha impattato sul sistema degli Its, Istituti tecnici superiori. La difficoltà delle aziende, come è emerso da numerose indagini nazionali, ha favorito l’ingresso nel mondo del lavoro di figure già esperte. Anche se, soprattutto nei campi innovazione e digital, l’impatto dei giovani diplomati è indiscutibile.

La rete degli ITS

Il sistema formativo della Regione Marche ha deciso di fare squadra. Tre Its si sono uniti in una rete che ha obiettivi ambiziosi “pur mantenendo l’identità e le peculiarità di ogni Its che non deve essere solo una buona scuola territoriale, ma un’eccellenza a livello nazionale”. Lo spiegano i tre presidenti delle Fondazioni: Andrea Santori per Its Smart Nuove Tecnologie per il made in Italy, Giancarlo Marcelli per Its Efficienza energetica,  Gabriele Marchetti per Its Turismo e Nuove tecnologie.

Una scelta ponderata, ancora più necessaria oggi con la classifica nazionale (Report Ranking Its) che pone i corsi regionali in una fascia critica dopo anni di brillanti risultati. Tolto l’Its Turismo che è tra i corsi premiati per la sua ottima performance.

È evidente che soprattutto per il settore moda, in cui l’Its di Fermo è sempre stato un riferimento a livello italiano, ha impattato la crisi del distretto che non ha attirato i giovani diplomati o laureandi a cercare una specializzazione che ha sempre garantito quasi la piena occupabilità. Da qui la scelta, per il futuro, di puntare maggiormente su smart manufacturing e Ict.

Lo sviluppo della rete

Nell’ultimo report di valutazione gli Its delle tre Fondazioni di Fermo, Fano e Fabriano hanno mostrato criticità che ora, con il nuovo accordo di rete, intendono superare. “Il piano prevede la creazione di nuove specifiche competenze tecniche attraverso il processo di innovazione e trasferimento tecnologico con la logica della smart specialization. Competenze sviluppate ad hoc al fine di incentivare lo sviluppo economico delle Marche” spiegano i tre presidenti.

La rete, in tre anni, vuole raggiungere almeno 800 studenti.

“Per farlo miglioreremo la comunicazione,  attiveremo percorsi in modo capillare su tutto il territorio, promuoveremo attività di ricerca. E avvieremo attività di orientamento in scuole e famiglie. Il tutto con il fine di garantire almeno il 75% di occupati entro un anno dal diploma. E di ridurre al minimo l’abbandono durante il percorso di studi. Come rete – concludono i presidenti – stiamo monitorando i vari percorsi di valutazione sui corsi. Le prime analisi mostrano che al termine dell’anno avremo alte percentuali di occupazione e di conseguenza una maggiore attrattività. Insieme pianificheremo anche azioni di politica attiva del lavoro, in modo da diventare un partner sempre più efficace della Regione Marche. Regione che crede molto nella formazione. Siamo pronti alla sfida lanciata dal governo Draghi, che inserisce gli Its tra i perni del Pnrr: questa rete è una prima risposta progettuale”.

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