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Il gruppo assembleare del Partito Democratico scende in campo a fianco del Gruppo Solidarietà per chiedere l’applicazione delle direttive ministeriali. Direttive che hanno rivisto le misure restrittive riguardanti l’accesso dei familiari degli ospiti nelle strutture residenziali. L’obiettivo è ridurre gradualmente l’isolamento sociale cui sono sottoposti 10 mila anziani, di cui il 75% circa non auto sufficiente.

Anziani, l’isolamento nelle residenze

Il problema è stato sollevato di recente dal Gruppo Solidarietà con una lettera inviata a Regione Marche, Asur e Garante dei diritti. I dem, dal conto loro, avevano presentato lo scorso 14 aprile un’interrogazione alla Giunta regionale, primo firmatario il consigliere Antonio Mastrovincenzo.

“Purtroppo – afferma il capogruppo dem Maurizio Mangialardi – riscontriamo da parte della Giunta regionale un totale disinteresse rispetto a un tema che continua a far soffrire migliaia di persone anziane ospiti delle residenze. Con i loro cari costretti ancora oggi a osservare prescrizioni superate dalle disposizioni del maggio e luglio 2021. Noi abbiamo sempre sostenuto con forza tutti i provvedimenti decisi dal Governo durante la fase più acuta della pandemia. Consapevoli degli enormi rischi che gravavano sulla salute e la vita stessa degli ospiti delle residenze.

Oggi siamo però in un’altra situazione e continuare a contingentare le visite, limitare la loro durata a pochi minuti settimanali anziché dei 45 giornalieri previsti dal ministero, mantenere i vetri di separazione tra gli ospiti e i familiari durante gli incontri, significa alimentare un immotivato isolamento. Isolamento che certamente non aiuta a superare i disagi psicologici patiti nel corso degli ultimi due anni da queste persone. Con il concreto rischio di peggiorare ulteriormente la qualità della loro vita”.

“Spesso – aggiunge Antonio Mastrovincenzo – i familiari non garantiscono solo il vitale mantenimento degli affetti e delle relazioni, ma intervengono a supporto dei propri cari in attività di assistenza e cura. Sopperendo alla carenza di personale delle strutture. Anche per tale ragione, l’allarme lanciato da tante famiglie sul mantenimento di prescrizioni che rendono sostanzialmente impossibili le visite non può continuare a essere trascurato dalla Regione Marche e dell’Asur. Per questo chiediamo alla Giunta regionale di non voltare le spalle a queste persone, che peraltro dimorano in strutture convenzionate. E di attivarsi urgentemente con provvedimenti che, tenuto conto del mutato quadro clinico e normativo, adeguino le norme di accesso alle Rsa ai parametri nazionali”.

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