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E’ capitato a tutti di vedere cani che durante le esplosioni dei botti di Capodanno fuggono a nascondersi sotto un letto. Paura? Anche, ma non solo: perchè in realtà i nostri amici a quattro zampe potrebbero soffrire di fonofobia. Lo ha confermato uno studio condotto dai tecnici dell’Arpa Marche che è stato presentato al 48° Convegno dell’Associazione Italiana di Acustica (A.I.A.) svoltosi a Matera.

Cani e rumori: lo studio dell’Arpam

Che i cani abbiano notevoli problemi a sopportare i botti lo sanno bene i proprietari. Le loro proteste hanno indotto molti Sindaci a emanare ordinanze specifiche che vietino i petardi e i tradizionali fuochi d’artificio a Capodanno. E nelle feste comandate.

I tecnici ARPAM hanno studiato le caratteristiche acustiche di tale specifica sorgente per verificare se siano correlabili agli effetti che la rumorosità produce sugli animali. In particolare sui cani.

“Le misure – si legge nello studio – sono state effettuate in due siti, rispettivamente nelle province di Ascoli Piceno e Fermo, nella notte tra il 31 dicembre 2021 ed il 1 gennaio 2022 dalle 22.30 alle 01.00 circa”.
Dalle misurazioni sono state riscontrate alcune correlazioni tra la rumorosità rilevata e i possibili disturbi generati sui cani.

“Dalle caratteristiche acustiche dei fuochi di fine anno ricavate dalle misure effettuate – conclude lo studio – è possibile notare come lo spettro in cui si concentra la rumorosità dovuta alle esplosioni ricade nel range di frequenze in cui il cane presenta certamente una maggiore sensibilità al suono. Pertanto tali valori, che potremmo classificare come fastidiosi per l’uomo, possono essere percepiti come “insopportabili” per il cane. Che reagisce a questi secondo uno o più effetti che vanno ad alterare il suo stato ed il rapporto con i simili e con la famiglia in cui è inserito”.

cani

La paura è una emozione vitale per ogni animale: aiuta a salvarsi

Cani fonofobici

La paura è un’emozione forte che gioca un ruolo fondamentale nelle probabilità di sopravvivenza di qualsiasi specie animale. Uomo e cane compresi. Infatti esercita una forma di protezione da rischi che potrebbero avere conseguenze fatali se non ci fosse una reazione di fuga o di difesa.

La fonofobia, dal canto suo, è una deriva della semplice paura, una patologia di cui soffrono sempre più anche i cani. In loro può arrivare a manifestarsi con sintomi forti e non velocemente remissibili.

In alcuni cani, per esempio, la ripresa dopo l’esposizione ai botti può richiedere anche molti giorni. Non sempre, ovviamente: ma può capitare.

Botti di Capodanno: la tradizione

Quella di sparare petardi e fuochi artificiali a Capodanno è una tradizione che risale alla notte dei tempi. E’ una sorta di rito propiziatorio per l’anno che sta cominciando, un modo per “purificarlo” da influssi e presenze negativi.

Il fatto è che nell’antichità si pensava, e non solo nelle campagne, che gli spiriti maligni fossero particolarmente sensibili ai rumori. Specie quelli assordanti. Così, sparando petardi e producendo botti, si era certi di riuscire a tenere lontane dalle proprie case le presenze malefiche. Quanto ai fuochi d’artificio: oltre ai botti producevano/producono luci, utili a illuminare e colorare le notti più terrificanti. Come quelle popolate da presenze oscure, per l’appunto.

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