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Anidride carbonica ad uso alimentare preoccupa il mercato dei produttori di bevande gassate. Comincia a scarseggiare nel mercato per effetto dell’aumento dei costi dell’energia. Assobibe lancia l’allarme.

Anidride carbonica, a rischio anche le bevande gassate

L’associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche in Italia lancia l’allarme sulla disponibilità dell’anidride carbonica ad uso alimentare. Le aziende del settore hanno difficoltà a reperire il biossido di carbonio sul mercato. A rischio la parte finale della stagione estiva. Acqua Sant’Anna, il maggior produttore europeo di acque oligominerali, ha annunciato che fermerà la produzione di acqua gassata e delle bevande frizzanti. Tale criticità è un effetto immediato dell’aumento dei costi dell’energia e delle difficoltà di trasporto degli ultimi mesi. Ciò si va ad aggiungere ai proibitivi costi di plastica, alluminio, cartone e vetro. In tale quadro generale, per molti non conviene più produrla.

In molti stabilimenti, se si fermano i cicli produttivi di ammoniaca e urea, di conseguenza non c’è neanche anidride carbonica. E in diversi hanno già  fermato gli impianti. Il blocco deriva dal fatto che ci vogliono che possono volerci 75mila metri cubi di metano all’ora per produrla. Un problema che inizia ad essere evidente in alcuni scaffali delle catene dei supermercati italiani.

Sugar tax

Alle enormi difficoltà di approvvigionamento dell’anidride carbonica per la produzione di acqua frizzante e bevande gassate, si aggiunge l’introduzione della Sugar Tax. A breve infatti entrerà in vigore una nuova tassa. La gabella riguarda tutti i prodotti “gassati”. Con l’approvazione della legge di Bilancio 2020, dal mese di ottobre sarà introdotto questo nuovo strumento di politica fiscale che dovrebbe essere utile nel contrasto dell’obesità e delle patologie a essa associate. Nello specifico sarà attiva un’aliquota unica di 10 centesimi al litro per le bibite che contengono più di 25 grammi di zucchero su 1000 millilitri. Una lattina da 33cl avrà 3 centesimi di rincaro.

Tutto ciò avrà inevitabili effetti sui prezzi e di conseguenza sui volumi delle forniture. Tramite Twitter Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe in un tweet, ha aggiunto “chiediamo al Governo di agire almeno su questo, perché la tassa deve essere eliminata per dare respiro alle aziende e provare a ripartire.

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