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Elezioni politiche 2022: si avvicinano le votazioni anticipate, che si terranno il prossimo 25 settembre. Nel frattempo, presso la sede del Ministero degli Interni, sono stati depositati ben 101 simboli elettorali, molti dei quali saranno stampati sulle schede.

Lo scorso 14 agosto, infatti, sono scaduti i termini per presentare i simboli di partiti e movimenti per le Elezioni 2022. Però, non tutti potranno partecipare alla competizione, dato che per formare una lista sarà necessario aver raccolto un determinato numero di firme. Oltre a quelli dei partiti tradizionali, sono stati depositati anche contrassegni curiosi ed eccentrici. Eccone alcuni esempi.

Elezioni politiche 2022: i simboli elettorali più curiosi

Nei prossimi giorni, l’Ufficio elettorale del Viminale deciderà la sorte dei simboli elettorali, in merito alla ammissibilità, inammissibilità, richiesta di correzioni e/o integrazioni. Quindi, il gruppo dei 101 contrassegni verrà ridotto. 

Per le Elezioni politiche del 2018, i simboli presentati furono 103, ma solo 75 partiti politici vennero ammessi alla consultazione.  

Oltre alle immagini dei partiti più noti (Partito Democratico, Più Europa, Sinistra Italiana, Movimento 5 Stelle, Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia) e delle liste di recente formazione (come la lista Azione-Italia Viva), tra i numerosi simboli depositati ne compaiono alcuni curiosi. 

Tra questi, spiccano i ritorni di soggetti politici della “Prima Repubblica”, quali il Partito Liberale, la Democrazia Cristiana, il Partito Comunista Italiano, il Partito Repubblicano con l’edera, il Nuovo PSI (Partito Socialista) con il garofano, il PSDI (Partito Social-Democratico).

Inoltre, si fa sentire la voce dei partiti animalisti: un simbolo con un daino davanti alla Luna campeggia nel logo del partito D.A.I.N.O. (Difesa Animalista Indipendente Nazionale Organizzata), un movimento di ispirazione ambientalista del quale si hanno poche informazioni.

Spazio anche per la poesia, nell’ambito elettorale: nel contrassegno dei “Poeti d’Azione”, compare il nome dell’ideatore di questo movimento (Alessandro Agostini), che ha come simbolo una spada e una penna. Infatti, come dice il proverbio, “ferisce più una penna, che una spada”.

Ispirato ai Gilet Gialli francesi, il movimento dei “Gilet Arancioni” è guidato dallo stravagante Gen. Antonio Pappalardo.

Il “life coach” Adriano Panzironi, guru televisivo della dieta e della vita fino a 120 anni, si presenta con il simbolo “Rivoluzione Sanitaria”, con l’obiettivo di tagliare gli sprechi nella sanità. Ma con un’inquietante ghigliottina nel contrassegno…

Su sfondo nero e rosso, nel simbolo del “Partito Free” compare la sagoma di un omino che tira un calcio ad un Pinocchio: il significato potrebbe essere quello di prendere a calci i bugiardi. 

E’, poi, presente il movimento “Sacro Romano Impero Cattolico e Pacifista”, fondato dall’avvocato Mirella Cece, che da oltre trent’anni “combatte” per cercare di conquistare un seggio in Parlamento.

Il movimento “Basta Tasse” ha un solo punto nel programma: la riduzione della tassazione. Tuttavia, questo obiettivo si potrà realizzare solo quando non ci sarà più l’evasione fiscale, in linea con l’adagio “pagare tutti, per pagare meno”.

Una “pazza idea elettorale” è venuta all’ex-militante radicale Cirillo Follia, fondatore del “Partito della Follia (Creativa)”. Oltre al cognome dell’ideatore, il movimento si ispira al celebre motto con cui Steve Jobs esortò gli studenti dell’Università di Stanford (“Stay hungry, stay foolish”: tradotto in “Siate affamati, siate folli”).

Infine, tra i simboli presentati, compare anche il cognome del Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi. Il misterioso movimento “Italiani con Draghi – Rinascimento” è l’unico simbolo che riporta le generalità dell’attuale Premier. Tuttavia, restano sconosciuti i nomi del presentatore del simbolo e del capo politico del movimento. Dallo staff di Palazzo Chigi, sono arrivate le seguenti dichiarazioni: “Si tratta di un’iniziativa che non ha alcun avallo da parte di Draghi e che non soddisfa, perciò, i requisiti di trasparenza”. Perciò, il simbolo è stato annullato dal Ministero degli Interni.

Comunque, al di là dei simboli elettorali, ci si augura che la campagna elettorale sia caratterizzata da molte proposte concrete, per risolvere i problemi dell’Italia.

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