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Welfare e meritocrazia sono il binomio perfetto per aumentare la produttività dell’azienda, dal momento che i collaboratori sono realmente stimolati a fare di più e meglio per vedersi poi riconoscere lo sforzo profuso.

In tale ottica si inserisce il premio di risultato, che può essere erogato in forme differenti a seconda dell’azienda e del contratto sottoscritto. L’argomento è piuttosto ampio, quindi per saperne di più è consigliabile leggere l’articolo di approfondimento sul premio welfare.

Per prima cosa va fatta una distinzione tra welfare datoriale e welfare contrattuale.

Il welfare datoriale, da non confondere con il welfare statale che comprende servizi specifici come ad esempio l’assistenza sanitaria, è una forma di welfare privato dove il datore di lavoro sceglie in totale autonomia di elargire ai suoi dipendenti benefit per fruire di beni e servizi.

In questo modo il datore di lavoro intende fidelizzare i suoi dipendenti e spronarli a fare meglio, migliorando contemporaneamente la loro qualità di vita in ambito lavorativo ma anche familiare e privato.

Il welfare contrattuale sostanzialmente è la stessa cosa, con la differenza che i benefit per fruire di beni e servizi vengono erogati non per una scelta del datore di lavoro, quanto piuttosto per un obbligo contrattuale.

Il datore di lavoro concorda con le organizzazioni sindacali quali beni e servizi offrire, entro quali limiti e con quali modalità. Alcuni contratti, come quelli dei metalmeccanici, prevedono a monte questo tipo di meccanismo.

Anche il premio di risultato può essere oggetto di contrattazione e sempre più aziende hanno creato veri e propri crediti welfare, messi a disposizione dei dipendenti che a seconda del meccanismo previsto hanno due opzioni: ricevere il pagamento totale o parziale del premio, oppure convertire quell’importo nei beni o nei servizi che il datore di lavoro mette a disposizione con il piano di welfare.

In entrambi i casi i vantaggi sono evidenti tanto per le aziende quanto per i dipendenti. I premi di produttività possono essere convertiti in servizi di welfare con una tassazione agevolata, quindi sono completamente esentasse.

Il dipendente percepisce totalmente l’importo del premio, che è esentasse, e vede notevolmente salire il suo potere d’acquisto poiché affianca benefit da utilizzare come vuole al suo stipendio.

Le aziende, a loro volta, possono contare su collaboratori motivati e stimolati a raggiungere gli obiettivi prefissati migliorando la qualità stessa del welfare aziendale, che aumenta anche la reputazione e la fama del brand.

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