Articolo
Testo articolo principale

Sono circa 1.400 gli allevamenti di maiali potenzialmente interessati ai bandi di sostegno degli investimenti per proteggere gli animali dalla peste suina. Innocuo per l’uomo ma letale per i suini, il virus viene veicolato dai cinghiali. Lo rende noto Coldiretti Marche che continua l’opera di assistenza agli allevatori nella presentazione delle domande.

Peste suina: i fondi della Regione Marche

La Regione Marche ha previsto fino all’80% di copertura delle spese per ammodernamenti delle recinzioni, per allestimento di zone filtro e per migliorare l’igiene aziendale. In pratica si cerca di ridurre al massimo il rischio di contatto tra i maiali e i cinghiali anche attraverso lavaggi e disinfestazioni. Ogni azienda potrà beneficiare di un contributo fino a un massimo di 50mila euro. La scadenza delle domande è stata fissata per il 17 ottobre.

peste suina

Branco di cinghiali nella città di Ascoli Piceno

Coldiretti Marche e la peste suina

Tutte misure fortemente richieste da Coldiretti Marche perché utili a salvare i maiali non malati qualora sorga un focolaio. “L’attuale normativa – spiegano – prevede l’abbattimento totale dei capi allevati nelle zone dove scoppiano i focolai. Ma c’è una possibilità di deroga previa verifica dell’adozione di misure di biosicurezza rafforzate come quelle finanziate dal bando”.

Oltre all’abbattimento dei capi, i provvedimenti delle autorità sanitarie per contrastare la diffusione del virus prevedono anche l’interdizione delle aree, il divieto di raccogliere funghi e tartufi o delle attività di pesca. E perfino il trekking e le passeggiate in mountain bike e tutte le altre attività che potrebbero portare a un’interazione diretta o indiretta con i cinghiali infetti. Un danno, quindi, non solo al settore zootecnico, ma anche a tutta l’economia del bosco, delle aree interne e del turismo. Finora in Italia si sono riscontrati casi solo su cinghiali in Piemonte, Liguria e nel Lazio. Per quanto la psa non sia presente nelle Marche, queste sono azioni preventive e decisive per combatterne la diffusione e difendersi al meglio.

“Resta la necessità – concludono da Coldiretti – di ridurre il numero di ungulati, primi responsabili dei danni in agricoltura ma anche di incidenti stradali e minaccia reale anche per la salute degli animali negli allevamenti, attraverso un piano straordinario di abbattimenti”.

Leggi anche SSN, UGL Salute denuncia: medici a gettone fuori controllo

TAG: , , , ,