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Biotecnologie a Fano da 25 anni. Nel 1997, l’Università degli Studi di Urbino diede l’avvio al Corso di Studi. Fu la prima volta che veniva attivato un Corso al di fuori di Urbino.

Biotecnologie, a Fano 25 anni di Università Urbino

Oltre 25 anni fa l’Università degli Studi di Urbino e la città di Fano siglarono un accordo che diede l’avvio al Corso di Studi in Biotecnologie presso Fano. Fu la prima volta della storia recenete che veniva attivato un Corso di Studi al di fuori di Urbino. La prima volta che una sede universitaria si insediava in Fano. Laboratori, attività didattiche, strutture amministrative e tutto quanto occorre per la formazione di nuove professionalità in un settore strategico come quello dedicato alla biotecnologia.

La convenzione fu siglata dall’Università di Urbino e dall’Associazione Fanoateneo. L’accordo istituiva il corso Biotecnologie e ne dislocava la sede a Fano. L’operazione si inseriva in un progetto di apertura e scambio tra Accademia e contesto territoriale di riferimento. Sanciva la nascita di un’innovativa rete di formazione e di ricerca tra i driver di crescita e sviluppo della Regione Marche.

Il saluto del Rettore

Il Rettore Giorgio Calcagnini ha condiviso il suo pensiero celebrativo per l’importante traguardo raggiunto con la città di Fano. “Con grande orgoglio celebriamo i venticinque anni di un polo didattico di eccellenza che l’Università di Urbino e l’Associazione Fanoateneo hanno fortemente voluto. L’obiettivo comune di portare sul territorio la formazione universitaria e di creare un campus ideale diffuso in dialogo col tessuto produttivo locale credo sia stato ampiamente raggiunto. Il trend delle iscrizioni al corso di laurea triennale in Biotecnologie è sempre in crescita e il network di imprese regionali che accoglie i giovani di Uniurb in percorsi di stage e tirocini, offrendo loro opportunità lavorative, è sempre più esteso. Vogliamo, quindi, dare continuità alla collaborazione con Fanoateneo per rispondere alle sfide formative sempre più complesse del nostro tempo, e per amplificare la competitività del territorio regionale in una prospettiva, anche globale, di sviluppo culturale, economico e sociale”.

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