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Simone Cristicchi con Esodo torna nelle Marche e arriva in scena al Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno il 10 e 11 dicembre. Ma prima c’è la tappa al Teatro Velluti di Corridonia, il 9 dicembre. 

Esodo di Simone Cristicchi

Esodo è un racconto per voce, parole e immagini che trae spunto dalla vicenda storica contenuta nello spettacolo teatrale Magazzino18, di cui Cristicchi fu magistrale interprete. Il grande successo della tournée incise a fondo nella coscienza sociale italiana. Tanto da far riaffiorare una memoria (a tratti) rimossa, fra cui quella delle foibe, e dell’esodo di massa di cittadini italiani. Cittadini che dopo il trattato di pace del 1947 dovettero lasciare vasti territori dell’Istria, e di quella fascia della costiera adriatica, terminando così di essere geograficamente italiani.

Simone Cristicchi

Esodo: con il Trattato di Pace del 1947 l’Italia perse vasti territori dell’Istria e della fascia costiera. E circa 300 mila persone scelsero di lasciare le loro terre natali destinate a non essere più italiane

Magazzino n. 18

Al Porto Vecchio di Trieste c’è un “luogo della memoria” particolarmente toccante: il Magazzino n. 18. Racconta di una pagina dolorosa della storia d’Italia, di una complessa vicenda del nostro Novecento mai abbastanza conosciuta. E, se possibile, resa ancora più straziante dal fatto che la sua memoria è stata affidata non a un imponente monumento ma a tante, piccole, umili testimonianze che appartengono alla quotidianità.

Il Magazzino n. 18 conserva sedie, armadi, materassi, letti e stoviglie, fotografie, giocattoli, ogni bene comune nello scorrere di tante vite interrotte dalla storia. E dall’Esodo: con il Trattato di Pace del 1947 l’Italia perse vasti territori dell’Istria e della fascia costiera, e circa 300 mila persone scelsero – davanti a una situazione dolorosa e complessa – di lasciare le loro terre natali destinate a non essere più italiane.

Non è difficile immaginare quale fosse il loro stato d’animo. Con quale e quanta sofferenza intere famiglie impacchettarono le loro cose lasciandosi alle spalle le case, le città, le radici. Davanti a loro difficoltà, paura, insicurezza e tanta tanta nostalgia.

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